Il saluto del Pontefice all’apertura del Forum sullo sviluppo locale

Illustre Signore Onorevole PIERO FASSINO

Sindaco di Torino

Rivolgo il mio cordiale saluto a Lei, alle Autorità e a tutti i partecipanti del III Forum Mondiale di Sviluppo Locale, in programma a Torino dal 13 al 16 ottobre corrente. Molto opportunamente esso intende riflettere e dialogare sulle potenzialità dello sviluppo economico locale, quale motore di una visione differente dell’economia, dello sviluppo, del rapporto con la terra e tra le persone. Dio conceda lumi e ispirazioni a tale incontro, assai importante per promuovere l’attuazione dell’Agenda 2030, l’inclusione, la difesa dell’ambiente ed uno sviluppo umano integrale. Allo scopo di offrire un contributo al vostro impegno, vorrei ricordare alcune idee che ho espresso recentemente all’Assemblea delle Nazioni Unite circa gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che sono una speranza per l’umanità, a patto che vengano promossi nel modo adeguato.

L’attuazione effettiva dell’Agenda 2030 è urgente e indispensabile. Le decisioni adottate dalla Comunità internazionale sono importanti, ma comportano sempre la tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze. Inoltre, la molteplicità e complessità dei problemi richiede di avvalersi di strumenti tecnici di misurazione. Questo, però, comporta un duplice pericolo: limitarsi all’esercizio burocratico di redigere lunghe enumerazioni di buoni propositi – mete, obiettivi e indicazioni statistiche -, o credere che un’unica soluzione teorica e aprioristica possa rispondere a tutte le sfide.

L’azione politica ed economica è un’attività prudenziale, guidata da un concetto perenne di giustizia e che tiene sempre presente che, prima e aldilà di piani e programmi, ci sono donne e uomini concreti, uguali ai governanti, che vivono, lottano e soffrono, e che devono essere protagonisti del proprio destino. Lo sviluppo umano integrale e il pieno esercizio della dignità umana non possono essere imposti.

Vanno costruiti e realizzati da ciascuno, da ciascuna famiglia, in comunione con gli altri esseri umani e in una giusta relazione con gli ambiti nei quali si sviluppa la socialità umana – amici, comunità, villaggi e comuni, scuole, imprese e sindacati, province, nazioni.

In quest’ottica, pertanto, lo sviluppo economico locale sembra essere la risposta più adeguata alle sfide che ci presenta un’economia globalizzata e spesso crudele nei suoi risultati. Il Terzo Forum, giustamente, intende presentare e discutere pratiche e strategie relative all’ambito locale nei processi mondiali di sviluppo e focalizzare il potenziale di tali pratiche e strategie, come risorse essenziali, a tutti i livelli, compresi quelli regionali, nazionali ed internazionali. Ho segnalato all’ONU che la misura e l’indicatore più semplice e adeguato dell’adempimento della nuova Agenda per lo sviluppo sarà l’accesso effettivo, pratico e immeditato, per tutti, ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione propria, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione adeguata e acqua potabile; libertà religiosa e, più in generale, libertà di spirito ed educazione. Aggiungerei ora che l’unico modo di ottenere veramente e in modo permanente questi obiettivi è lavorare a livello locale.

Nei miei incontri con i movimenti popolari e con le cooperative italiane ho ricordato e sviluppato queste idee, che si possono riassumere in due assiomi: “il piccolo è bello”, “il piccolo è efficace”.

Le ricorrenti crisi mondiali hanno dimostrato come le decisioni economiche che, in genere, cercano di promuovere il progresso di tutti tramite la generazione di nuovi consumi e il permanente incremento del profitto siano insostenibili per lo stesso andamento dell’economia globale. Si deve anche aggiungere che esse sono di per sé immorali, dal momento che lasciano al margine ogni domanda su ciò che è giusto e ciò che davvero serve al bene comune. Le discussioni politiche ed economiche pubbliche e private devono invece interrogarsi su come integrare i criteri etici nei sistemi e nelle decisioni. L’accento fondamentale sul locale, come vogliono i Forum di Sviluppo Locale, sembra essere una delle strade maestre per un vero discernimento etico e per la creazione di economie e di imprese veramente libere: libere dalle ideologie, libere da manipolazioni politiche, e soprattutto libere dalla legge del profitto ad ogni costo e della perpetua espansione degli affari, per essere veramente al servizio di tutti e reintegrare gli esclusi nella vita sociale.

Il pensiero sociale cristiano, in ltalia, tramite figure quali Giuseppe Toniolo, Don Sturzo e altre, seguendo le linee tracciate da Papa Leone XIII nell’Enciclica Rerum novarum, ha saputo offrire un’analisi economica che, partendo appunto dall’ambito locale e territoriale, proponesse opzioni ed indirizzi per l’economia mondiale. Anche buona parte del pensiero sociale laico, a partire da premesse diverse, arrivò a proposte simili. Tale visione di un’economia che va dal locale al mondo è sviluppata anche in altri Paesi da molti studiosi. Mi limito qui a ricordare Ernst Friedrich Schumacher e la sua celebre opera Small is beautiful.

Signor Sindaco, mi auguro che queste brevi riflessioni possano offrire un contributo utile al dibattito e alle future attività del Forum, in ordine a rafforzare lo sviluppo locale e soprattutto ad ispirare la riforma dei grandi modelli globali.

Rinnovo pertanto il mio auspicio per il felice esito del vostro incontro, mentre invoco la benedizione divina su di Lei, sulle altre Autorità e sui partecipanti al Forum, come sulle rispettive famiglie e attività.

Dal Vaticano, 10 ottobre 2015

Papa Francesco