Oltre due i milioni di pellegrini che hanno varcato le porte della cattedrale di San Giovanni Battista per contemplare la Sindone, 800mila quelli presenti lungo le strade e nelle piazze del centro cittadino per vedere e sentire le parole di Papa Francesco nei due giorni che il Pontefice ha passato nel capoluogo piemontese. E poi i mille e duecento giornalisti accreditati alla Sala Stampa dell’Ostensione, molti dei quali stranieri, che hanno raccontato attraverso parole e immagini tutto quello che è accaduto nei sessantasette giorni di esposizione del sacro Telo e durante la visita pastorale del Santo Padre.
Numeri che testimoniano la straordinaria dimensione di due eventi (anzi di tre perché non bisogna dimenticare il Giubileo salesiano) che hanno coinvolto tutta la città e non solo dal punto di vista organizzativo con uno sforzo grandissimo in termini di impegno e risorse, ma soprattutto sotto l’aspetto emotivo. Basti pensare al calore con cui è stato accolto il Papa e che, nel corso dell’Udienza generale tenutasi ieri in Vaticano, gli ha fatto dire: “Cari torinesi, mi sono sentito davvero a casa, abbracciato dal vostro affetto e dalla vostra ospitalità. Che il Signore benedica tutti voi e la vostra bella città”.
Quella appena conclusa è stata “una tra le Ostensioni più partecipate e ha infuso fiducia e speranza. Tutti sono rimasti commossi – ha sottolineato l’arcivescovo Cesare Nosiglia durante la conferenza stampa di chiusura -, dal presidente della Repubblica ai senza fissa dimora. C’è stata da parte dei pellegrini un’intensità umana e spirituale di grande impatto”.
Il vicesindaco Elide Tisi (nella foto con l’arcivescovo Cesare Nosiglia e il direttore della Comunicazione dell’Ostensione, Marco Bonatti), parlando ai giornalisti ha evidenziato che i sessantasette giorni di esposizione del Telo hanno lasciato un segno nella città. Sono la prova che Torino sa mobilitarsi in tutte le sue varie componenti sociali ed economiche.
“Torino – ha detto Tisi – ha saputo mettere in campo le sue forze migliori, anche per la visita di Papa Francesco in cui hanno prestato servizio 600 vigili insieme con le forze dell’ordine e la prefettura per garantire a tutti un sereno svolgimento delle due giornate”.
“Lavorare insieme – ha aggiunto il vicesindaco – è la chiave per raggiungere i risultati migliori, come dimostrato dal lavoro della Pastorale giovanile diocesana che ha accolto migliaia di giovani da tutto il mondo, della Pastorale della Salute che ha coordinato le iniziative di accoglienza per malati e disabili, fra cui gli Accueil, e dalla collaborazione con associazioni che operano nelle carceri Le Vallette e Ferrante Aporti”.
A proposito di sensibilità e coinvolgimento, Elide Tisi ha ricordato anche il contributo offerto a vario titolo dal mondo delle imprese nell’organizzazione dell’Ostensione.