Domenica torna “Moschee aperte”, contro i pregiudizi

“Moschee aperte” torna domenica per la seconda volta a Torino: 14 centri islamici aperti a tutti per una sera nel corso della quale chiunque potrà partecipare alla cena di Iftar, che si celebra ogni giorno durante il Ramadan.

“Questa iniziativa intende invertire la tendenza alla crescita, come sta avvenendo oggi, di pregiudizi e stereotipi –  ha affermato Giusta – e favorisce la costruzione di relazioni di comunità, non soltanto di vicinato. È una delle iniziative che, con l’adozione delle Linee guida per l’Intercultura da parte della Città avvenuta pochi mesi fa, fanno parte del Festival diffuso delle identità e delle religioni, raggruppa eventi e momenti di festa delle diverse comunità italiane e straniere presenti a Torino”.

Dalle ore 18 alle ore 21,30 i centri di culto islamici saranno aperti a tutti e a tutte coloro che vorranno confrontarsi con una importante realtà del nostro territorio. “Anche le nostre comunità vogliono accompagnare la creazione di un positivo clima di convivenza civile – ha sottolineato Said Hadine, portavoce delle associazioni islamiche – vogliamo proporre una vetrina che mostri quello che siamo, e lo facciamo con piacere e orgoglio. Chiunque verrà troverà persone disponibili a raccontarsi e a raccontare la propria comunità”.

“Moschee aperte – spazio per tutt@” è promossa dalla Città di Torino e dai centri islamici firmatari del “Patto di Condivisione”: le sedi delle associazioni culturali e religiose musulmane si apriranno alla città accogliendo migliaia di visitatori e visitatrici, organizzando visite guidate, momenti di discussione e di dialogo, eventi artistici. Alla cena conclusiva della giornata, durante la prima edizione dell’evento svoltosi l’11 giugno dell’anno scorso, parteciparono migliaia di persone di ogni provenienza, fede religiosa, cultura, accomunate dal piacere di stare insieme, conoscersi, dialogare.

L’evento ebbe un grandissimo richiamo sui media, fu un importante segnale di apertura e reciproca fiducia da parte della comunità musulmana e della città nel suo complesso, frutto di un percorso di crescita e di condivisione che la Città promuove da decenni. Percorso che la Città ora intende rilanciare e proseguire.

“Solo un clima di rispetto e di conoscenza consente alla diversità di non essere una minaccia bensì una grande ricchezza – ha detto Valentino Castellani, presidente del Comitato Interfedi – ed è questo lo scopo del Comitato Interfedi. Ho un sogno: che la diversità sappia trovare un equilibrio nella società, nella convivenza civile regolata dalla nostra Costituzione. ‘Moschee aperte’ è un grande contributo alla serena convivenza nella diversità”. “Iniziativa che altre Città dovrebbero replicare – rilancia Giusta – aprire le porte è segno di trasparenza e crea fiducia e rispetto. Chiedo alle associazioni presenti di invogliare associazioni di altre città a fare altrettanto, moltiplicando ‘Moschee aperte’ in altre realtà locali per creare antidoti alla diffidenza”.

Infine, l’assessore ha auspicato la creazione di una legge nazionale sulla libertà religiosa e ha annunciato che sia l’Anci Regionale e Nazionale, sia il Consiglio d’Europa hanno chiesto di approfondire la conoscenza del provvedimento che ha approvato le Linee guida dell’Intercultura per adottarlo quale “buona pratica” da promuovere nei confronti delle altre città italiane ed europee.

Maggiori dettagli sul programma si trovano nella pagina del sito del Comune di Torino http://www.comune.torino.it/moschee_aperte.

Sull’argomento, è possibile leggere qui l’articolo realizzato da DigiTo, testata informativa del Progetto Giovani della Città di Torino.