In occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si è celebrata ieri, la Città di Torino ha acceso con una luce blu quattro ponti sul Po: ponte Vittorio Emanuele I (piazza Vittorio), ponte Umberto I (corso Vittorio Emanuele II ), ponte Principessa Isabella (corso Dante), ponte Balbis (corso Bramante).
Insieme a Torino hanno aderito all’iniziativa, promossa dall’ Anci, più di duecento comuni . Dedicata al trentennale della Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, “Go Blue”, questo il suo nome, ha inteso ribadire il ruolo delle amministrazioni comunali nel sostenere l’importanza della Convenzione e i diritti in essa sanciti.
“Torino è tra le città italiane più attive nella promozione dei diritti dei bambini e delle bambine – afferma l’assessora all’Istruzione della Città di Torino, Antonietta Di Martino -. Lo dimostra la sua storia e l’impegno educativo che le sue istituzioni, non soltanto il Comune, conducono ogni giorno. L’impegno congiunto di enti pubblici, fondazioni, musei, enti del terzo settore ha permesso di creare un sistema educativo forte ed efficace, generatore di buone pratiche e di esperienze per il bene delle nuove generazioni di cittadini e di cittadine. Salutiamo con favore quindi l’impegno dell’Unicef nella promozione dei diritti dei bambini: anche nelle società più evolute occorre tenere alta la guardia, perché nulla sia mai dato per scontato”.
“La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ricorda Antonio Sgroi, Presidente del Comitato Provinciale di Torino per l’Unicef – è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio del 1991. Nonostante il consenso suscitato universalmente da questo importante trattato giuridico, che 196 Paesi si sono impegnati a rispettare, in molte zone del Pianeta i diritti dell’infanzia sono purtroppo ancora negati. In questo momento storico strettamente correlato ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – sottolinea ancora il Presidente Sgroi – tutti noi abbiamo la responsabilità di trovare nuove strade per affrontare le sfide che non abbiamo ancora vinto”.