Un’area di circa mille e ottocento metri quadrati, all’interno del Cimitero Monumentale di Torino, è riservata alle sepolture dei defunti delle Chiese Valdesi ed Evangeliche del capoluogo piemontese e della sua provincia.
E’ quanto definito in una convenzione firmata nei giorni scorsi dalla Città di Torino e dal Concistoro della Chiesa Valdese di Torino che, come detto, destina uno spazio dell‘ottocentesco cimitero di corso Novara all’esclusiva inumazione di feretri e urne cinerarie che appartengono o si riconoscono nei principi di queste confessioni. La stessa area può ospitare anche le spoglie di persone già sepolte in altri cimiteri cittadini, che siano state riesumate trascorsi i termini temporali dalla prima inumazione.
“Da alcuni anni – ricorda l’assessore comunale con delega ai servizi cimiteriali, Marco Giusta – è consentita l’istituzione nei cimiteri torinesi di aree speciali per la sepoltura di defunti di fedi anche diverse da quella cattolica. Lo ritengo un segno di sensibilità, di attenzione e di giustizia verso ogni membro della comunità cittadina poiché – sottolinea l’assessore Giusta – ogni persona ha il diritto di rendere l’ultimo saluto ai propri cari, di poterne conservare il ricordo e celebrare i momenti di commemorazione in una forma che, per quanto possibile, possa essere rispettosa dei diversi credo religiosi, delle varie culture, delle tradizioni e dei personali sentimenti”.
“La convenzione con la città di Torino – evidenzia Patrizia Mathieu, presidente della Chiesa Evangelica Valdese di Torino – è un atto importante che sancisce ancora una volta la volontà della Città di essere plurale, di interrogarsi su temi sui quali la tradizione ha spesso il sopravvento.
Riconoscere alla chiesa valdese il diritto di decidere in merito agli arredi funerari e all’aspetto che andrà prendendo il campo, nell’intento di rendere evidente ai visitatori e alle visitatrici il pensiero che hanno gli/le evangelici/che e i/le protestanti nei confronti della morte e della memoria dei/delle defunti/e è riconoscere la diversità delle fedi religiose.
Certo, la cura dei cimiteri non è tra gli obiettivi principali della chiesa valdese, che come chiesa cristiana protestante si deve occupare della vita, dei bisogni, dei problemi delle persone viventi, il tema però della memoria delle persone che ci hanno precedute, della attesa di vivi/e e morti/e del ritorno del Signore, come affermato nel Credo, è presente anche nel rispetto e nella cura che dovremmo porre nel progettare i cimiteri, non deposito di corpi da smaltire, ma luogo di pace e di attesa escatologica.
Dopo una lungo e articolato e proficuo confronto con la Città, i suoi e le sue funzionari/e e l’assessore competente che hanno riconosciuto le posizioni della chiesa valdese, si è giunti alla firma che – conclude Patrizia Mathieu – più che chiudere la vicenda è l’inizio di un progetto, per molti versi innovativo che ci vedrà ancora coinvolti nel dialogo con la Città”.