di Lucia Centonze in collaborazione con la redazione di TorinoClick
Una settimana intensa, ricca di eventi e incontri, quella appena trascorsa dai giovani salesiani che hanno partecipato al SYM Don Bosco 2015.
I ragazzi, dai 17 anni in su, sono arrivati a Torino soprattutto dall’Italia e dalla Spagna. Il gruppo giunto da più lontano è quello dei sudamericani, ma tutti i continenti sono stati rappresentati, anche l’Africa e l’Asia.
Don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale giovanile salesiana, ci racconta così questa festosa esperienza: “Sono arrivati giovani da tutto il mondo, già tutti impegnati nei propri paesi con la pastorale giovanile salesiana. L’evento è stato impostato glocalmente, ovvero a livello globale e locale al tempo stesso. Abbiamo voluto puntare molto sui social media, utilizzando le tre lingue dell’evento, ovvero l’italiano, l’inglese e lo spagnolo, per permettere a chi volesse seguire le attività e proporre materiale di partecipare attivamente. L’intento infatti è quello di far sì che il SYM sia un’esperienza più che un evento”.
“Sembra che i ragazzi – continua don Fabio Attard – provenienti da ogni parte del globo, si conoscano da sempre: il Santo unisce attraverso valori umani alti. Il nostro obiettivo era proprio quello di terminare l’anno di Don Bosco con i giovani, poiché loro sono la ragione del nostro esistere”.
Domenica 16 agosto presso Castelnuovo Don Bosco si è tenuta la Messa conclusiva dei festeggiamenti, proprio nel giorno della nascita del Santo. Nel piazzale antistante la Basilica, davanti a più di 7000 persone, il Rettor Maggiore Don Artime ha ricordato l’eredità lasciata dal Santo dei giovani.
Alla funzione hanno partecipato tutti i membri della Famiglia Salesiana, l’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia e diverse autorità locali, tra cui l’assessore Claudio Lubatti che commenta così la giornata: “La mia formazione negli ambienti salesiani ha reso speciale la già grande emozione di rappresentare la Città a un evento di portata mondiale come il raduno per il Bicentenario della nascita di Don Bosco. Ho iniziato a fare politica anche su suggerimento di un parroco di periferia che ha inteso di potermi far esprimere il servizio per il prossimo e per il bene comune, richiamato da Don Bosco, come dovere per i propri ragazzi nell’attività della politica”. L’assessore alla Viabilità e ai Trasporti continua parlando di ciò che personalmente l’ha più coinvolto: “Per me è stato emozionante confrontarsi anche sui temi del mondo come l’immigrazione o le guerre civili, con persone giovani che vivono ogni giorno le sfide sulla propria pelle e sui propri territori”. E conclude affermando: “I responsabili del raduno hanno apprezzato la presenza istituzionale, segno formale di attenzione all’evento, oltre ai numerosi servizi messi a disposizione dei ragazzi, come il potenziamento dei mezzi pubblici”.
Al termine della Santa Messa, i fedeli hanno potuto ascoltare la recita dell’Angelus del Santo Padre, in cui Papa Francesco ha incoraggiato i giovani del Movimento Giovanile Salesiano a vivere nel quotidiano la gioia del Vangelo per generare speranza nel mondo.