A seguito della segnalazione di alcuni cittadini su una presunta inosservanza della normativa per il contenimento del COVID-19 all’interno di uno spazio polifunzionale, gli agenti del Reparto della Polizia Commerciale della Polizia Municipale ieri, all’ora di pranzo, si sono recati in un ristorante posto all’interno di un impianto sportivo nella Circoscrizione 8 per verificare la veridicità di quanto segnalato.
Effettivamente nel ristorante erano comodamente sedute ai tavoli circa 20 persone, tutti operai che lavorano nei vicini cantieri edili intenti a consumare il pasto malgrado il divieto di somministrazione di alimenti e bevande vigente in questo periodo dal disposto del DPCM 3/11/2020 che consente solo l’asporto fino alle ore 22 e il delivery.
Il gestore si è giustificato dicendo di non sapere che il servizio di mensa non si potesse fare mentre, secondo quanto scritto sul sito internet dello stesso ristorante, il contenuto della normativa sembrerebbe essere stato recepito in maniera chiara, corretta e inequivocabile, tanto da avvisare i clienti che ‘Nel rispetto del DPCM del 3 novembre, da giovedì 5 novembre è sospesa la consumazione all’interno del ristorante, ma è possibile ordinare i nostri piatti e le nostre pizze da asporto, a pranzo e a cena’ e dedicare un’intera pagina dello stesso sito all’asporto e alla modalità di prenotazione dei menù.
I gestori del locale sono stati pertanto contravvenuti ai sensi della normativa anti pandemia e il ristorante è stato chiuso per 5 giorni, in attesa delle decisioni della Prefettura, organo competente in materia.
Il Comandante Emiliano Bezzon sull’accaduto: “L’importanza dei controlli sul rispetto delle regole contenute nel DPCM ha una doppia valenza. Oltre all’aspetto tecnico sanitario, rivolto al contenimento della pandemia, c’è anche un risvolto sociale per il quale è importante non alimentare la rabbia di chi rispetta le regole e vede altri trasgredire senza che nessuno intervenga. È un momento difficile in cui c’è bisogno di unità e non di divisione. Chi elude le regole, come in questo caso, oltre a mettere in difficoltà il sistema, manca di rispetto ai colleghi che, adeguandosi ai divieti, hanno dovuto compiere sacrifici e rinunce”.