di Gianni Ferrero
L’esemplarità delle iniziative torinesi per diffondere la parità di genere e assicurare il maggior supporto possibile alle vittime di soprusi, è guardata con attenzione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, in particolare, dall’onorevole Giovanna Martelli, dall’autunno scorso delegata a seguire il tema delle pari opportunità. Lo ha sottolineato l’assessore Ilda Curti, affrontando il tema del finanziamento dei centri antiviolenza e in particolare le iniziative rese possibili dalla legge contro il femminicidio, la 119 del 2013.
Si tratta di uno strumento legislativo a cui il governo intende assicurare finanziamenti dignitosi e guarda appunto – a detta di Curti – alla realtà cittadina “avanzata, innovativa, pilota” affinché l’esemplarità diventi anche altrove ordinaria. Il contrasto alla violenza di genere a Torino si esplica attraverso l’attività di diverse associazioni del privato sociale, con sportelli e comunità che meritano di essere incoraggiati, approvandone i progetti. Si tratta di una galassia di operatori in nome dei quali il Comune ha chiesto alla Regione Piemonte, partecipando a un bando il 19 dicembre scorso, di finanziare con 125 mila euro. Regione che trova nell’assessore Monica Cerutti una interlocutrice non solo disponibile, ma pronta a proporre modifiche alla legislazione regionale per venire più incontro a un fenomeno deviante che purtroppo non registra dati positivi. A illustrare alle Commissioni comunali presiedute da Lucia Centillo e Domenica Genisio (assistenza e pari opportunità) le attività di Palazzo Civico è intervenuta Patrizia Ingoglia, dirigente del Settore promozione della sussidiarietà e della famiglia. Il Comune gestisce direttamente il centro antiviolenza in via Bruino e una casa rifugio dove donne maltrattate e i loro bambini sono accolte e accudite. Dove assistenti sociali, legali ed educatori, per lenire gli incubi dei maltrattamenti subiti, disegnano percorsi di uscita dall’angoscia e tirocini lavorativi.
Nei prossimi giorni si riuniranno tutti gli enti del coordinamento antiviolenza alla presenza del prefetto Paola Basilone. Una presenza la sua, è stato sottolineato, a testimonianza della sensibilità delle forze dell’ordine, che a Torino assicurano impegno e dedizione nei confronti di chi è vittima di malvagità.
La discussione, che si è conclusa in modo positivo, aveva preso avvio da una mozione presentata da Lucia Centillo in estate per stigmatizzare la preoccupazione del sostentamento dei centri antiviolenza.