Una nuova “Sala d’ascolto” per le donne vittime di violenza

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di Eliana Bert

Nel comando di Polizia Municipale, all’ottavo piano di via Bologna 74,  il sindaco Piero Fassino, insieme a Giuliana Tedesco e a Ilda Curti, rispettivamente assessori alla Polizia Municipale e alle Pari Opportunità del Comune di Torino, ha inaugurato una nuova “Sala d’ascolto” riservata all’accoglienza delle donne vittime di violenza.

A fare gli onori di casa il comandante Alberto Gregnanini che ha sottolineato come la violenza sulle donne sia un tema di grande attualità a cui si deve prestare molta attenzione e a cui ci si deve dedicare con grande sensibilità e professionalità.

La saletta – realizzata dal Soroptimist International Club di Torino con il sostegno della Consulta femminile regionale del Piemonte – rientra nel progetto “Una stanza tutta per sé” che prevede l’apertura presso le Forze dell’Ordine di locali dedicati all’accoglienza delle donne vittime di violenza.

Donne che si trovano in una delicata condizione psicologica ed è per questo motivo che risulta fondamentale accoglierle in un ufficio confortevole che le metta a loro agio in un momento particolarmente difficile quale quello della denuncia degli abusi subiti.

E’ stata così allestita presso il Comando una stanza ad hoc, resa accogliente da una serie di accorgimenti che vanno dalla scelta dei colori e dei materiali d’arredo, alla dotazione di attrezzature informatiche di videoregistrazione, che evitino interruzioni facilitando così l’esposizione dei fatti e anche un angolo giochi per i bambini. Un luogo rassicurante in cui la normale attività investigativa risulti come sospesa e in cui non ci siano interruzioni che possano creare ansia.

Un modo questo per agevolare anche il lavoro degli agenti del Nucleo di Prossimità che, per la loro sensibilità e formazione professionale, svolgono da tempo questa delicata funzione.

Lo scorso anno, infatti, gli agenti del Nucleo di Prossimità hanno trattato 80 casi di violenza domestica, 85 di stalking che hanno prodotto 3 ammonimenti, 30 di anziani in difficoltà, 120 casi di allarme sociale, 400 casi di attività sui minori e 10 misure cautelari.

La violenza contro le donne – ha affermato il Sndaco Fassino – è ancora drammaticamente presente, lo dimostra il conio recente del neologismo femminicidio. Questa iniziativa, inoltre, è un’ulteriore conferma dell’impegno della Città di Torino in questo campo, con azioni concrete rivolte alle vittime, ai persecutori e anche a tutti i cittadini con l’obiettivo di far maturare nell’opinione pubblica la consapevolezza di quanto questi fenomeni ci debbano riguardare da vicino“.

Sono molto contenta di inaugurare un altro step del progetto ‘Una stanza tutta per sé’ – ha affermato l’assessore Giuliana Tedesco – che ha già visto la realizzazione nel 2014, proprio in questo stesso stabile, di un analogo spazio per l’audizione dei minori, così come presso il Tribunale di Torino”.

La Soroptimist, inoltre, ha già allestito due stanze analoghe presso le stazioni dei Carabinieri di Mirafiori e di Barriera di Milano che raccolgono mediamente cinque denunce ciascuna a settimana.

Il progetto, dal capoluogo piemontese si è poi esteso a tutta l’Italia. La presidente nazionale Soroptimist, Leila Picco, torinese, ha raggiunto un’intesa con il Comando generale dei Carabinieri a Roma per la nascita di 143 stanze dell’ascolto nelle caserme italiane.

All’inaugurazione sono intervenute anche l’assessore regionale alle Pari Opporunità, Monica Cerutti; la vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino; la presidente della Consulta regionale femminile, Cinzia Pecchio e la presidente Soroptimist di Torino, Patrizia Goffi, tutte concordi nel sottolineare l’importanza di attivare “antenne di prossimità” in grado di captare i segnali della violenza.

A tal fine “Torino – ha affermato l’assessore Ilda Curti – sta realizzando corsi di formazione su questi temi rivolti ai negozianti dell’Ascom”.