di Mauro Marras
Una diversa idea di sviluppo è possibile? La nostra condizione di consumatori urbanizzati e poco informati può cambiare? E soprattutto, salveremo le piccole produzioni locali trasformandole nel motore di una nuova economia più sana e giusta per tutti?
Le grandi sfide di uno sviluppo glocal dell’economia mondiale sono il tema del terzo Forum Mondiale dello Sviluppo economico locale, in programma a Torino da domani e fino a venerdì. Quasi duemila i partecipanti, provenienti da 70 Paesi del mondo, e un red carpet di potenti assai prestigioso: sono attesi il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, il presidente del Senato Pietro Grasso, i ministri Gian Luca Galletti e Paolo Gentiloni e i sindaci di Barcellona, Belo Horizonte, Betlemme, Dakar, La Paz, Maputo, Santa Fe e Strasburgo.
I temi del Forum
Torino ha scelto di affrontare il tema alimentare, ispiratore dell’Expo di Milano, nel solco della tradizione di Terra Madre: dare voce ai contadini e spazio alle coltivazioni che preservano un legame naturale tra la terra e l’uomo come vero elemento di innovazione dei processi di produzione agricola. Una produzione alimentare rispettosa della natura e dell’uomo, che si sviluppa non per grandi processi produttivi d’impianto industriale ma per piccole realtà locali che creano buone produzioni, benessere, rispetto del lavoro, sfruttamento equilibrato del territorio. Una diversa idea di qualità alimentare che può sanare i vizi di una globalizzazione spinta, orientata alla produzione massiva e allo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali. “Dobbiamo partire dal cibo come ricchezza, come scambio, come cultura – ha detto Carlin Petrini -. Solo proteggendo il nostro cibo possiamo pensare di salvaguardare le nostre risorse e il pianeta che ci ospita. La produzione, la distribuzione e il consumo di cibo ci coinvolge in maniera totale”.
Fatte le dovute premesse teoriche, dobbiamo dire che si tratta di un evento poco incline a parlare di massimi sistemi; il metro della comunicazione è dato dal libero scambio di esperienze locali, da un rapporto di conoscenza reciproca che permetta di imparare ciascuno dai successi e dagli errori di tutti e crescere insieme. La partecipazione è aperta: ne fanno parte organizzazioni internazionali, governi locali e nazionali, enti e istituzioni, università, enti di ricerca, associazioni della società civile e imprese. Tutti coloro che hanno qualcosa da raccontare e voglio ascoltare le esperienze altrui si incontreranno per parlare del futuro del pianeta e di come sia possibile pensare a una crescita sostenibile proprio a partire dalle politiche locali.
Cosa ci si aspetta da questo forum? Produrre un sistema di scambio di esperienze e dati sullo Sviluppo economico locale, dare a vita ad alleanze per incidere sull’agenda globale, indicare le politiche pubbliche di successo basate sul territorio come buone pratiche, sensibilizzare i Governi.
Il programma
Domani alle 16,30 il sindaco di Torino, Piero Fassino, accoglierà nel tendone della Piazzetta Reale i delegati presenti, circa 700 (gli altri arriveranno nel corso dei quattro giorni di incontri), preceduto da uno spettacolo degli artisti internazionali di Cirko Vertigo: circensi a chilometro zero, essendo loro di Grugliasco.
Giuliano Giubilei, vicedirettore del Tg3, sarà il moderatore dell’incontro e introdurrà i temi cruciali del Forum, come lo sviluppo territoriale e il potenziale delle economie locali, ritenute risorse per l’applicazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile Onu, approvati recentemente dall’organizzazione.
Il tema dell’innovazione come motore di sviluppo associato alla competitività regionale, la crescita locale come motore di occupazione, lo sviluppo sostenibile dele città, attraverso una integrazione con le produzioni agricole sono i temi principali del forum, posti al centro di panel tematici riservati ai delegati, incontri b2b, workshop.
La chiusura in sessione plenaria avverrà venerdì con, tra gli altri, Ban Ki-moon, Pietro Grasso, Paolo Gentiloni, Piero Fassino e Sergio Chiamparino.
La mostra
Palazzo Cisterna ospita fino a sabato la mostra dell’Unesco Oltre la sostenibilità alimentare. Si tratta di un visggio per immagini nelle terre dei delegati presenti al Forum, attraverso teritori conservati con cura dalle comunità locali la cui idea di sviluppo è basata sulla sostenibilità e sulla difesa delle piccole economie regionali.