Il programma di domani, 22 giugno (dal sito del Vaticano)
8.45. Il Santo Padre lascia l’Arcivescovado e si trasferisce in auto al Tempio Valdese, in Corso Vittorio Emanuele II
9.00. All’ingresso del Tempio il Santo Padre è accolto da: Pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese, presidente del Concistoro della Chiesa Evangelica Valdese Pastore Paolo Ribet
Nel Tempio: saluto del Pastore Paolo Ribet, saluto del Pastore Eugenio Bernardini. Canto Corale, e preghiera del Padre Nostro.
Terminato l’incontro, il Santo Padre si trasferisce nel salone attiguo per incontrare una Delegazione e scambio di doni.
10.15. Il Santo Padre lascia la chiesa Valdese e rientra in Arcivescovado.
In forma strettamente privata, il Santo Padre incontra alcuni Suoi Famigliari; celebra per loro la Santa Messa nella Cappella dell’Arcivescovado e pranza con loro in Arcivescovado.
16.30. Prima di lasciare l’Arcivescovado, il Santo Padre incontra brevemente i membri del Comitato dell’Ostensione, gli organizzatori e i sostenitori della visita.
17.00. Il Santo Padre parte in auto dall’Arcivescovado e raggiunge l’aeroporto di Torino Caselle. Lungo il percorso il Santo Padre viene salutato dai giovani dell’Estate Ragazzi.
17.30. Decollo da Torino Caselle.
18.30. Atterraggio all’aeroporto di Ciampino. Immediato trasferimento in auto in Vaticano.
Ore 19.20. “Torino ha vissuto una giornata unica e straordinaria,piena di emozione e di grande affetto per Papa Francesco. E il Papa ci ha ricambiato con generosita’,con i suoi messaggi di fiducia e di speranza,facendoci sentire orgogliosi di essere la terra di cui si sente “nipote”. E’ il commento del sindaco Piero Fassino, al momento in cui il Papa,al termine dell’incontro con i giovani, ha lasciato Piazza Vittorio. “Il Papa ha ricambiato con generosità, rendendoci orgogliosi di essere la terra di cui si sente nipote”
Ore 19.20. Entro le ore 21 le linee di trasporto pubblico in città torneranno alla normalità, ad eccezione di quelle che transitano in piazza Vittorio.
Ore 19.00. Anche nel pomeriggio la Centrale Operativa della Polizia Municipale ha continuato a monitorare e seguire con attenzione i momenti della visita del Papa senza dover affrontare problemi particolarmente gravi: un incidente stradale, una persona un po’ agitata, qualche difficoltà nella viabilità, un semaforo malfunzionante, altri fatti lieti e meno lieti consueti nella vita della città. Qualche momento di difficoltà si è registrato nel tardo pomeriggio per un corteo che ha percorso le vie di San Salvario ed ha comportato problemi per la circolazione dei mezzi pubblici.
Gli agenti di Polizia Municipale che hanno operato neri vari servizi sono stati 670, gli operatori ed i volontari della Protezione Civile 330.
E’ attivo il numero telefonico 011 01134313 della Polizia Municipale cui rivolgersi per informazioni relative alla visita del Santo Padre. Il numero è attivo fino a lunedì 22 giugno dalle 8 alle 19.
Aggiornamenti costanti sulla preparazione e lo svolgimento della visita di papa Francesco saranno assicurati dal portale della Città di Torino (www.comune.torino.it) e dai siti web Gtt (www.gtt.it), 5T (www.5t.torino.it), Torino click (www.torinoclick.it), Ostensione della Sindone (www.sindone.org). Informazioni puntuali saranno erogate in tempo reale attraverso i canali social della Città @twitorino, @civictorino, @gtt_torino, @5tlive, www.facebook.com/cittaditorino.
Trasporti pubblici: Domenica 21 giugno le principali linee raggiungeranno i confini dell’area chiusa al traffico e saranno potenziate con bus e tram aggiuntivi.
Zona nord: l’attestamento è in corso Regina Margherita (tra Porta Palazzo e via Rossini) per le linee 4, 11, 18, 27, 57 e 68.
Zona sud: le linee 4, 11, 14, 15, 18, 58b, 63 e 68 raggiungono corso Vittorio Emanuele II (Porta Nuova).
Zona ovest: l’attestamento è in corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia per le linee 13, 29, 59, 72 e 5 (quest’ultima solo dalle 13.45 alle 18).
Zona est: le linee 30, 61, 70 e 73 corso Casale (zona piazza Borromini) e corso Moncalieri (zona corso Fiume).
Le linee 6, 55, 56, 67 e bus Venaria Express saranno deviate fino alle ore 21. La linea 3 sarà limitata dalle 13.30 alle 17.30. Saranno invece sospese le linee 7, 16, Star 1, Star 2.
A partire dalle ore 21 circa, si prevede che tutte le linee riprendano il loro percorso normale, ad eccezione delle linee 13, 15, 55, 56 e 61.
Inoltre per agevolare l’afflusso verso la zona interessata dalla visita del Papa, sarà attivata una navetta bus dalla stazione Dora a corso San Maurizio in concomitanza con l’arrivo/partenza dei treni della linea sfmA (Torino-Germagnano-Ceres). Sarà anche in funzione la navetta che collega il parcheggio Pellerina con i Giardini Reali.
La metropolitana opererà, con orario prolungato, il 21 giugno dalle 5.30 all’1.30 (ultime partenze alle 0.40 da Fermi e all’ 1.05 da Lingotto) e lunedì 22 giugno dalle 5.30 fino alle 0.30 (ultime partenze alle 23.40 da Fermi e alle 0.05 da Lingotto).
A seguito dei diversi spostamenti in città del Papa, ci potranno essere ulteriori modifiche di percorso.
Fino alle ore 18 del 22 giugno tutte le linee transitanti in via Arsenale non effettueranno la fermata “Arcivescovado”.
Addetti alla vendita dei biglietti saranno presenti nella zona centrale raggiunta dai mezzi pubblici e nelle principali stazioni della metropolitana. Aperti anche i centri di servizio al cliente di Porta Nuova e Porta Susa. Il Numero Verde 800-019152 sarà in funzione con risposta automatica. Il sito Internet e i social network saranno aggiornati in tempo reale.
Ore 18.50. il Papa impartisce la benedizione dopo la quale rientrerà in Arcivescovado.
Ore18,40. “Non siate ingenui, la pubblicità ci fa vedere tutto come oro, ma è solo vetro. Ripeto le parole di Frassati: se volete fare qualcosa nella vita, vivete , non vivacchiate. Ma voi siete intelligenti, mi dite: lei parla così per sta in Vaticano, ha persone che le fanno i lavori e non sa così’è la vita qui fuori. Qualcuno può pensare così. Il segreto è capire bene dove si vive. Se volete un esempio di cosa vuol dire vivere controcorrente pensate ai vostri santi sociali e a quello che hanno fatto”. E ancora: “Sempre Amore, Vita, Amici. Si possono vivere queste parole solo in uscita, mai rimanendo fermi”.
Ore 18,35. “Se l’amore è nelle opere, si comunica ed è rispettoso, si sacrifica. L’amore è servire gli altri” spiega papa Francesco. “L’amore è servizio. Dare la vita per gli altri è il servizio più grande”. Papa Francesco richiama gli industriali che si dicono cristiani e fabbricano armi. “Che ipocrisia: parlare di pace e fabbricare armi, persino venderle. E’ l’ipocrisia anche delle grandi potenze … ma per i soldi balla la scimmietta …”. Ricorda il genocidio armeno e la Shoah. E ancora: “Non andare in pensione troppo presto ma fare, fare, e fare controcorrente, essere creativi. Questa cultura ti insegna solo a cercare il piacere”.
Ore 18.30. Papa Francesco: “La prima dimensione dell’amore: è nelle opere e non nelle parole, come Dio che si coinvolge con l’umanità.. La seconda dimensione dell’amore: ascolta e risponde, cresce nel dialogo e nella comunione; non è sordo né muto: comunica!”. Papa Francesco chiede ai giovani di fare lo sforzo di vivere l’amore castamente: “Anche il papa deve rischiare per dire la verità. L’amore è casto In questo mondo edonista siate casti, siate casti. Tutti noi siamo passati nella vita in momenti in cui questa verità è difficile. Occorre saper dare la vita, non cercare il piacere”.
Ore 18.15. Francesco ascolta le suggestioni dell’animatore di un oratorio, una ragazza dell’Azione cattolica e le testimonianze di una maturanda affetta da disabilità, quelle di un ragazzo che frequenta il Politecnico e di una giovane in cerca d’occupazione. Le domande hanno riguardato il senso profondo dell’amore di Dio, le prospettive occupazionali e il sentimento dell’amicizia. “Vivere, non vivacchiare”, l’esortazione del Papa ai giovani con le parole del beato Pier Giorgio Frassati.
Ore 18.05. Lettura dal vangelo di Giovanni. “Questo vi comando: che vi amiate, gli uni agli altri”.
Ore 18.00. Alessandra Amoroso ha intonato “l’amore più grande”, inno dell’Ostensione della Sindone 2015. Si richiama direttamente alle parole di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”, nel Vangelo di Giovanni.
Ore 17.55. Un saluto in piemontese ha accolto papa Francesco al suo arrivo. Giulia, maturanda, si rivolge al Papa in rappresentanza delle 17 diocesi piemontesi.
Ore 17.50. Il papa in piazza Vittorio. Lo accoglie il boato dei giovani che che gremiscono la piazza. Adesso l’incontro in piazza con una foltissima rappresentanza delle nuove generazioni.
Ore 17.40. Il sindaco in diretta su Tv2000 dalla sala stampa Sindone 2015: entusiasta del messaggio del Papa e del suo abbraccio alla città.
Ore 17.40. Sosta della papamobile davanti alla chiesa di Santa Teresa, dove si sono sposati i suoi nonni. Ora in via Po.
Ore 17.15. Il Santo Padre è uscito dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza e sta percorrendo via Ariosto per dirigersi verso piazza Vittorio Veneto. La piazza è gremita, da via Cernaia sino al Po è pienone.
Ore 16.35. Un tweet del sindaco @pierofassino: “Orgogliosi che il Papa abbia voluto definirsi nipote di questa terra. Un uomo di intensa umanità”.
Ore 16.35. Sono 63 gli agenti di Polizia Municipale impegnati in piazza Vittorio.
Ore 16,20. Il papa è arrivato nella Piccola Casa delle Divina Provvidenza. Incontra malati e disabili. Terminato l’incontro con gli Ammalati, il Santo Padre lascerà il “Cottolengo” e si recherà in auto in Piazza Vittorio.
Ore 16.10. Papa Francesco lasciando Valdocco e impartendo la benedizione: “Non dimenticate la gioia. Un oratoriano con la faccia triste non va. E con la gioia fatevi cercare da Gesù”.
Ore 15,30-16.00. Discorso a braccio del papa. “Il discorso ai salesiani che avevo preparato è troppo formale”. Francesco parla del suo primo incontro con il Rettor Maggiore dei salesiani, che disse: “Questo è il ‘gallego’ che ci viene a comandare?”. Parla della “trappola dello Spirito Santo” che ha fatto eleggere il Rettor Maggiore.
“La mia famiglia era molto legata ai salesiani. Mio papà subito si è affezionato a una squadra di calcio fondata da un salesiano nel 1908, con i colori della Madonna, rosso e blu… Per me è la migliore squadra dell’Argentina. In quella chiesa salesiana a Buenos Aires mio papà ha conosciuto mia mamma”. Mia mamma dopo il quinto parto è rimasta paralizzata e ci ha inviato al collegio salesiano: lì ho imparato ad amare la Madonna. Ogni 24 maggio andavo a Maria Ausiliatrice a portare i fiori”.
“Un salesiano mi confessava da ragazzo, mi ha battezzato e quando sono entrato nella compagnia di Gesù è un salesiano che mi ha guidato”. “Io e due miei fratelli siamo stati dai salesiani in collegio. I salesiani hanno formato la mia affettività, è un carisma di don Bosco: con l’amore faceva maturare l’affettività dei ragazzi. Don Bosco era capace di educare all’affettività perché aveva avuto una mamma buona e forte”.
“A fine 800 in questa regione massonica, piena di mangiapreti, anticlericale, anche demoniaca, quanti santi sono nati! Oggi tante cose sono cambiate, ma la situazione della gioventù è più o meno la stessa. Don Bosco ha rischiato il suo ministero, lo hanno osteggiato. Oggi con una situazione in cui il 40% dei giovani dai 25 anni in giù sono senza lavoro, voi salesiani avete la stessa sfida”.
“Don Bosco cosa faceva? Lo sport, che ti porta a essere sociale, a una competitività sana, alla bellezza di lavorare tutti insieme. E poi l’educazione: piccole scuole per educare ai mestieri, quelle scuole salesiane dove si impara un lavoro, Oggi i salesiani sono capaci di educare i giovani e insegnarli questi mestieri ‘di urgenza’ come elettricista e idraulico. Serve educazione a misura della crisi, insegniamo qualcosa che sia fonte di lavoro, un’educazione di emergenza, un mestiere pratico. La Creatività salesiana deve prendere nelle sue mani queste sfide, educare, portare alla gioia e promuovere un’educazione a misura della crisi!
“Questo è un momento di crisi brutta, anche anti-Chiesa. Don Bosco non ha avuto paura di parlare dei tre amori bianchi: Maria, Eucaristia e Papa. L’amore al Papa non è amore a una persona, è amore a Pietro come rappresentante dello sposo della Chiesa, amore alla Chiesa. Quando mi dicono perché non una donna capo dicastero? Io dico: questo è un “funzionarismo”, la donna nella Chiesa ha lo stesso lavoro della Madonna la mattina di Pentecoste con gli apostoli. Non vergognarsi della Santa Madre Chiesa che, poveretta, deve convertirsi tutti i giorni, dal Papa in giù. Don Bosco aveva fiducia in Dio, non faceva tanti calcoli… Non abbiate paura, salesiani, di prendere decisioni “rischiose”, non abbiate paura”.
“I salesiani mi hanno aiutato a educare all’affettività senza ossessioni. Il vostro carisma è di grande attualità”.
Ore 15.30. Papa Francesco parla del missionario salesiano che lo ha seguito e ha guidato i suoi primi passi nella vocazione. I salesiani hanno formato la mia affettività, è un carisma di don Bosco: con l’amore faceva maturare l’affettività dei ragazzi.
Ore 15.00. Le persone soccorse dal personale medico per malori vari: 95 trattati in tenda, 12 trasportati in ospedale, un cardinale ricoverato alle Molinette.
Ore 15.00. Il papa entra in basilica.
Ore 14.50. Anche il sindaco Fassino dai giovani di Maria Ausiliatrice in attesa del Papa.
Ore 14.45. Don Ángel Fernández Artime,rettore maggiore di Maria Ausiliatrice, attende sulla porta della basilica l’arrivo del Papa. Migliaia di giovani attendono Francesco che rende omaggio a San Giovanni Bosco
Ore 14.40. Santuario della Consolata: Visita e preghiera in privato. Nel santuario sono presenti i sacerdoti ospiti della Casa.
Ore 14,30. Il Santo Padre è partito in questo momento dall’Arcivescovado. Lo segnala la Polizia Municipale con un tweet.
Ore 13.00. Alla Centrale Operativa della Polizia Municipale, sebbene con il costante monitoraggio dell’arrivo e degli spostamenti del Santo Padre ed il contatto continuo con gli agenti sul territorio, la mattinata è trascorsa in un clima di relativa tranquillità, quanto lo può essere quella di coloro che sono chiamati quotidianamente a garantire il rispetto delle regole e la sicurezza dei cittadini.
Verso le 10 la segnalazione di una finestra pericolante in piazza Vittorio, situazione risolta in breve tempo grazie all’intervento di una pattuglia e dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a metterla in sicurezza, poco prima un incidente stradale in corso Regina Margherita, per fortuna senza conseguenze troppo gravi, poi una persona abbandonata a sé stessa, auto parcheggiate in malo modo o su stalli riservati ai disabili con conseguenti rimozioni (anche su richiesta della Questura per ragioni di sicurezza) e qualche malore tra la folla in attesa del Papa, ma anche in questo caso senza casi preoccupanti. Molte anche le richieste di indicazioni o chiarimenti rivolte dai cittadini alla centrale o alle pattuglie.
In allerta ed attiva anche la struttura della Protezione Civile comunale, che ha finora messo a disposizione delle attività di monitoraggio e controllo un centinaio di operatori che aumenteranno nel pomeriggio.
Ore 12.25. Francesco è in Arcivescovado per il pranzo con i giovani detenuti del Ferrante Aporti, alcuni immigrati e senza fissa dimora e una famiglia Rom.
Ore 12.16. Lungo il percorso della papamobile, in via Po, la folla lo accoglie applaudendo. Durante il tragitto il Papa scende dal veicolo per avere un contatto maggiore con i fedeli, poi risale acclamato da due ali di folla festante.
Ore 12.12. Accompagnato dai canti il papa lascia la piazza a bordo della papamobile
Ore 12.00. Terminato l’Angelus (vedi articolo a parte)
Ore 11.45. Intervento dell’arcivescovo Nosiglia (vedi articolo a parte)
Ore 11,26. Distribuzione della Comunione: i ministri raggiungeranno i fedeli raccolti in piazza per permettere loro di ricevere l’Eucarestia.
Ore 11.00. Omelia terminata, silenzio per riflettere. Francesco commenta la Parola di Dio, la vicenda della tempesta sedata, dal Vangelo secondo Marco. Sottolinea come l’amore divino sia stabile e sicuro, una roccia a cui appigliarsi nei momenti difficili. (vedi il testo completo in altro articolo)
Ore 10,45. Lettura della seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi e del Vangelo secondo Marco.
Ore 10,30. Inizia la messa. Francesco è salito sul palco accompagnato da prelati e sacerdoti. Sul palco-presbiterio numerosa la presenza di laici. Accanto al Pontefice, due famiglie hanno il compito di portare il pane e il vino, le offerte: papà, mamma e tre figli per ciascun nucleo. La prima è residente a Vinovo, la seconda è originaria del Congo e abita nel quartiere di San Salvario a Torino.
Molti sono sul palco per le letture e la preghiera dei fedeli: tra questi ultimi, una malata, un pensionato, un volontario della Sindone e un rifugiato della Liberia, giunto a Lampedusa su un barcone due anni fa. Sempre vicino al palco si distribuiscono i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane e delle altre religioni.
Ore 10.15. Sul palco la statua della Madonna. Vicino al palco circa 200 malati insieme ai loro accompagnatori assistono alla santa messa.
In anticipo sul programma, il Pontefice dedica più tempo ai fedeli raccolti in piazza Vittorio Veneto. Accarezza e bacia i bimbi, i malati, saluta i vescovi ed i concelebranti. La processione e i canti preannunciano la Celebrazione eucaristica.
GALLERIA: Il papa in Duomo davanti alla Sindone
Ore 10.00. Papa Francesco celebra la Messa insieme all’Arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia, ai vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta, al Rettore maggiore dei Salesiani don Angel Fernandez Artime, al vicario generale della diocesi mons. Valter Danna e a 800 sacerdoti. Il grande gruppo dei sacerdoti concelebranti, molti appartengono alla diocesi di Torino, si trovano nelle prime file. Nelle parrocchie stamattina non si celebrano le consuete Messe per permettere a tutti, in piazza o attraverso la televisione, di partecipare alla celebrazione con il Papa.
Ore 9.52. Il Santo Padre è in piazza Vittorio Veneto. I fedeli hanno gremito la piazza, via Po (all’altezza delle vie traverse, sono stati collocati sei maxischermi) e le piazze Castello, San Giovanni e San Carlo. In ogni piazza sono stati collocati due maxischermi.
Ore 9.48. La papamobile imbocca via Po. Migliaia di persone accalcate alle transenne. Entusiamo, applausi, cori da stadio e bandierine che sventolano. Non è solo calda accoglienza. È vero e proprio delirio quello manifestato dai torinesi per Papa Francesco.
Ore 9.46. Il attesa del Papa piazza Vittorio è gremita. Dalla postazione dei giornalisti a sinistra del palco-presbiterio dove il papa celebrerà la messa, si può vedere una marea di teste colorate. Ora si provano i canti che saranno eseguiti durante la liturgia.
Ore 9.45. Il papa è in viaggio verso piazza Vittorio. Eccolo in piazza Castello, davanti a Palazzo Madama (da RaiNews24)
Ore 9.36. Il Papa scende dal mezzo in piazzetta Reale e si avvicina alla folla, dona qualche carezza a bambini, malati e disabili.
Ore 9.35. “#benvenuTOfrancesco Torino ti accoglie con emozione e gratitudine”. E’ il saluto del sindaco al Santo Padre.
Ore 9.32. Scrosciano gli applausi all’uscita del Papa del Duomo. Francesco scende la gradinata del sagrato e allarga le braccia come per stringere tutti a sé. Un gesto di grande affetto prima di salire sulla papamobile che lo porta in piazza Vittorio.
Ore 9.30. Prima di lasciare il Duomo, il Pontefice tocca la teca contenente la Sindone e rende omaggio alle spoglie del Beato Frassati. Sono presenti suore di clausura e sacerdoti ospiti delle case del Clero della Diocesi, il Capitolo dei canonici, la Commissione Sindone, alcuni parenti del Beato Piergiorgio Frassati, il Cardinale Poletto e i vescovi della Conferenza Episcopale Piemontese e Valdostana
Ore 9.25. Papa Francesco raggiunge il presbiterio e alza lo sguardo per contemplare la Sindone. Poi china il capo e prega davanti al Sacro Telo nel silenzio più assoluto. Momenti di grande emozione per tutti i presenti.
Ore 9.20. Terminato l’incontro con il mondo del lavoro in piazzetta Reale, il Santo Padre raggiunge il Duomo. Nella cattedrale, ad attenderlo, i canonici del Duomo, i vescovi del Piemonte e della Valle D’Aosta, alcune decine di volontari, le suore di clausura dei monasteri piemontesi ed i membri del Comitato per l’Ostensione.
Ore 9.05. Il Papa stringe la mano a Sergio Marchionne.
Ore 9.00. “I diritti delle donne vanno tutelati con forza, perché le donne sono ancora discriminate anche nel lavoro, sia pure si prendano carico delle famiglie e degli anziani. La prospettiva di fare insieme è condizione principale per superare l’attuale condizione e raggiungere un’identità nuova, serve una solidarietà tra le generazioni, attivare un costante orientamento e accompagnamento al lavoro, sostenere apprendistato, scuola professionale e l’università. Mi è piaciuto tanto che voi tre abbiate parlato della famiglia, dei figli e dei nonni. Non dimenticare questa ricchezza. I figli sono la promessa da portare avanti. Gli anziani sono la ricchezza della memoria. Una crisi non può esser superata senza giovani, ragazzi, figli, forza per il futuro ma con la memoria del passato che ci indicano dove andare. I figli e i nonni sono la ricchezza e la promessa di un popolo”. “A Torino esiste ricchezza per il lavoro ma non basta, occorre fiducia nel futuro. Coraggio, non significa pazienza, ma al contrario osate, siate coraggiosi, siate creativi, siate artigiani del futuro con la forza di quella speranza che ci dà il Signore che non ci delude mai. Il signore vi benedica tutti. Pregate per me. Grazie”.
Ore 8.50. “Cari fratelli, buongiorno. Vi ringrazio per i vostri interventi. Emerge il senso di responsabilità nel momento di crisi verso le vostre famiglie. Esprimo la mia vicinanza ai giovani disoccupati, alle persone in cassa integrazione o precarie, ma anche agli artigiani, agli agricoltori, a tutti coloro che fanno fatica ad andare avanti. Il lavoro è necessario epr la persona umana, dignità, cittadinanza, per l’inclusione sociale. Toreino è un polo di attrazione lavorativa, ma oggi è in crisi. Aumentano le disuguaglianze. I migranti non devono essere colpevolizzati, sono vittime della guerra e della crisi”. “No a un’economia dello scarto, che chiede di rassegnarsi all’esclusione delle persone in difficoltà. Si escludono i bambini, natalità zero, gli anziani, i giovano, ora. Quel che non produce si esclude a modo di usa e getta. No all’idolatria del denaro. I pochi che si arricchiscono senza curarsi di coloro che si impoveriscono fino alla fame. No alla corruzione tanto diffusa, che sembra essere un comportamento normale. No alle collusione mafiose, alle truffe alle tangenti. No all’iniquità che genera violenza. Don Bosco ci insegna che il conflitto sociale va prevenuto con la giustizia”.
Ore 8.49. Parla l’agricoltore. “Nei momenti difficili mi aiuta la fede e la solidarietà della famiglia. Le chiedo una preghiera speciale. Perché possa conciliare le esigenze del lavoro con quelle della famiglia”.
Ore 8,45. Parla l’operaia. “Ho fatto molti lavori diversi, non sono mai stata ferma. Quando il lavoro c’era”. “Oggi lavoro in Maserati a Grugliasco. Mio marito è disoccupato e fa il mammo. La ringrazio per aver spesso sottolineato il lavoro della donna, con l’aiuto dei marito svolgiamo in dedizione verso i nostri figli”.
Ore 8.40. Il papa è in piazzetta Reale. Inizia a parlare un imprenditore. “Noi imprenditori abbiamo dimostrato una capacità di resistenza eccezionale”. “la manifattura è la più alta espressione del lavoro. Un po’ di sano ottimismo ci fa sperare ci sia la volontà per andare avanti. Serviva un Francesco e Lui ce l’ha dato. Che il signore la conservi per tanti anni”
Ore 8.30. Una staffetta della Polizia Municipale in piazzetta Reale preannuncia l’arrivo del Papa.
Ore 8.15. Piazzetta reale in attesa.
Ore 8.20. Francesco in piazza Derna sale sull’auto scoperta
Ore 7.50. L’aereo del Papa è atterrato a Caselle.
Il Santo Padre è accolto da:
– S. E. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino
– On. Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte
– Dottoressa Paola Basilone, Prefetto di Torino
– On. Piero Fassino, Sindaco di Torino
Domenica speciale per Torino, con la città già gremita all’alba di migliaia di pellegrini che si dirigono verso il centro per incontrare il Papa. Oggi e domani saranno due giornate molto intense, con celebrazioni religiose e tanti altri momenti pubblici programmati in vari punti del cuore del centro storico. Per facilitare l’incontro del Pontefice con il grandissimo numero di persone che giungeranno anche da altre regioni, il Comune ha predisposto servizi straordinari, dai trasporti pubblici all’allestimento di maxischermo. Seicento vigili urbani sono in servizio insieme a volontari della protezione Civile e almeno duemila giacchette viole, che fin da aprile supportano i visitatori in Duomo. L’arrivo di Papa Francesco a Torino, da Caselle, dove l’aereo è da poco atterrato, giunge al culmine dei numerosi eventi a carattere religioso, dall’Ostensione della Sindone e alle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giovanni Bosco, appuntamenti che hanno portato in città almeno due milioni di persone.
Entro le prossime due ore sono attese almeno cinquantamila persone in piazza Vittorio Veneto dove assisteranno alla Messa. Diverse altre migliaia si soffermeranno davanti ai maxischermo dove scorreranno le immagini della celebrazione, dell’Angelus e di altri momenti delle due intense giornate torinesi di Papa Francesco. Fra poco Papa Francesco – dopo l’incontro con il mondo del lavoro nella piazzetta Reale, dove riceverà il saluto di un’operaia, di un agricoltore e di un imprenditore – si recherà in Duomo per soffermarsi davanti alla Sindone e saranno diversi i momenti in cui ammalati e disabili incontreranno il Santo Padre in questa domenica straordinaria per il mondo della cristianità.
Papa Bergoglio si fermerà anche a salutare una sessantina di sacerdoti e religiosi ammalati, provenienti dalle Case del Clero piemontesi. Lasciata la cattedrale sarà piazza Vittorio Veneto il luogo dove il Pontefice vedrà altri ammalati e disabili. Saranno i 250 che con i loro accompagnatori assisteranno alla Messa in uno spazio appositamente attrezzato, nei pressi del palco.
Nel pomeriggio il pontefice si recherà a Valdocco per rendere omaggio alla tomba di Giovanni Bosco, incontrare i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice e, sul piazzale antistante la Basilica, parlare a educatori e agli animatori degli oratori.
Tra gli appuntamenti della domenica, rientra anche la visita ai malati del Cottolengo e, all’ora di pranzo, l’incontro alcuni ragazzi del Ferrante Aporti.
Alla Piccola Casa della Divina Provvidenza il Pontefice si intratterrà un’ora e mezza con gli ospiti del Cottolengo, le suore e il personale medico.
Poi, nel tardo pomeriggio, l’appuntamento con i malati più giovani: in seicento saranno vicini al palco di piazza Vittorio Veneto, quando Papa Francesco vedrà i giovani di Turin For Young.
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