Cosa leggere? ‘La geografia di Biagi’, prima parte

America
America è il primo volume della serie “La geografia di Biagi”, seguono l’URSS, l’Italia, le Germanie, Scandinavia, Francia, Cina, Inghilterra: un giro del mondo alla ricerca degli uomini.

Scrive Enzo Biagi nell’introduzione:”Più che di geografia si parlerà di storia. Tanti fatti, spesso raccontati dai protagonisti, per dare l’idea di una Terra o di una nazione.”

E’ la gente che è chiamata a raccontarsi: così Art Buchwald spiega il carattere dei suoi compatrioti, e Malcom X e James Baldwin il problema dei negri, e gli abitanti di una tribù indiana, un capo e due principesse (e una è diva dello spogliarello), il dramma dei pellirosse, e i mafiosi si confessano, e Timothy Leary illustra la filosofia della droga, ed Eleonor Roosvelt e Robert ed Edward Kennedy la lotta per il potere, e Masters e Johnson le ossessioni del sesso, e Buster Keaton e Gloria Swanson il tramonto di Hollywood, insomma le vicende dei miliardari e dei poveri, degli oscuri Mister Smith e degli scrittori e la disperazione di cui va, alla ricerca di Dio o di se stesso. Un’America insolita: gli scandali, le sconfitte, le speranze, le idee e tante vicende appassionanti.

Russia
Dopo America, Russia (Premio Estense 1975) è il secondo volume deòòa Geografia di Biagi.

Seguendo il consiglio di un grande giornalista francese: “Cercate di spiegare le idee attraverso i fatti, e i fatti attraverso gli uomini”, Biagi si è avvicinato all’Unione Sovietica, che qualcuno ha definito un “pianeta”, un “fenomeno” senza pregiudizi e senza spirito polemico. Nonostante che ognuno, di fronte all’URSS, porti con sè un bagaglio di esperienza e di idee, e c’è chi va a cercare delle conferme per la sua fede, o nuovi argomenti per il suo dissenso.

Il desiderio dello scrittore è quello di capire una realtà politica e umana che condiziona non soltanto il destino di un popolo, ma anche quello di tutti noi. Attraverso gli incontri con una lunga serie di personaggi, che sono stati protagonisti testimoni o vittime delle tormentate vicende del comunismo russo, si disegna la suggestiva immagine di una terra favolosa e drammatica, l’avventura, quasi sempre dominata dal dolore, di gente forte e coraggiosa, alla quale dobbiamo i romanzi di Tolstoj, il teatro di Checov, ma anche l’incrollabile trincea di Stalingrado.

Italia
Del terzo volume della sua Geografia, Biagi scrive: “Mi accingo, con serena incoscienza, a parlare dell’Italia. Ne sono convinto, è difficile. Ognuno ha in mente la sua. C’è quella di Agnelli, quella di Fanfani, quella del pensionato, quella del Manifesto, quella di chi
mi legge… Ho ascoltato molte persone, per ricostruire il passato e per narrare il presente: ma alla fine si aggiusta tutto.
Disse Cavour a un intimo: “Che fortuna aver conosciuto l’Italia dopo averla fatta. Eppure, così com’è, ingiusta e anche crudele, io la trovo insostituibile. Mi piace l’Italia perchè mi ha fatto”.

di Antonella Gilpi