di Mauro Marras
“Non immaginavamo un tale successo. Il valore aggiunto di un confronto tra territori distanti tra loro come quello in corso a Torino con il World LED Forum è nel fatto che si scopre di avere problemi comuni cui è possibile dare risposte condivise mettendo insieme le esperienze finora compiute”. Enzo Lavolta ha così salutato l’esperienza dei cartoneros, i cercatori di cartone e di altri materiali da riciclo di Buenos Aires che, insieme alla cooperativa Arcobaleno e ai recicladores di Huajuapan de Léon (Messico), hanno oggi presentato la Carta dei diritti dei raccoglitori informali dei rifiuti.
La cooperativa Arcobaleno raccoglie carta nelle case attraverso l’ormai diffuso servizio dei contenitori gialli presenti in tutti gli uffici e in tutti gli androni dei palazzi torinesi; accoglie tra i suoi lavoratori persone in difficoltà, ex carcerati, cercando di restituire dignità alle persone attraverso un lavoro di utilità sociale e ambientale. Un’esperienza che è vista come un modello da replicare nelle realtà argentine e messicane, in cerca di una forma di legittimazione e di riconoscimento sociale del proprio lavoro.
La Carta è un documento in sei punti per riconoscere l’attività del raccoglitore di rifiuti come lavoro e ricondurlo alle norme che lo regolamentano. “Partendo da un Comune di 70 mila abitanti – spiega Carlos Leon dell’associazione messicana Sikanda – è stato fatto un miracolo invitando i riciclatori a integrarsi nella filiera della gestione dei rifiuti: quando un piccolo Comune dà l’esempio di come si potrebbero fare le cose a livello globale”.
Questa Carta – dice l’assessore Enzo Lavolta – riconosce il valore autentico di un percorso che vede protagonisti cittadini che sono parte integrante di un momento economico rilevante come il recupero di materiali. Dà dignità a un lavoro che ha anche uno straordinario valore ambientale”
È intervenuto anche l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, ricordando che “la persona umana va posta al centro delle scelte economiche; nella Carta sento risuonare principi affini al magistero della Chiesa” e ha sottolineato che anche il papa nell’enciclica Laudato sì ha affermato la necessità di “un vero approccio ecologico allo sviluppo umano”.
Alle 12 si è tenuto invece l’incontro “Innovazione sociale e risposte creative alle sfide urbane, dove si sono confrontati l’assessore Lavolta, il sindaco di Calgary, Naheed Nenshi, eletto a miglior sindaco del mondo dalla Major World Foundation e primo sindaco musulmano in terra d’America, Carolina Avila, direttore dell’Open Innovation Programme della Colombia e Robinson Esialimba, fondatore della Lega per la trasformazione di Dandora, una baraccopoli di Nairobi. Qui Esialimba è riuscito a coinvolgere le persone in un autofinanziamento, integrato a volta dall’amministrazione centrale, per attività di recupero e di riqualificazione degli spazi comuni basate sul volontariato. L’innovazione sociale è uno strumento per recuperare la solidarietà tra le persone e la coscienza della condivisione dei beni comuni attraverso una partecipazione attiva alla gestione del territorio da parte dei cittadini. L’incontro è stato promosso dalla Città di Torino in collaborazione con il progetto Urbact dell’Unione europea.
Questa sera il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon giungerà a Torino e parteciperà alla cena di gala del Forum nel grattacielo di Intesa Sanpaolo. Domattina alle 8,30 sarà in Piazzetta reale con il sindaco Fassino, il presidente del Senato Pietro Grasso, i ministri Gentiloni e Galletti, il segretario generale del Commonwealth Local Government Carl Wright.
In occasione del 3° Forum Mondiale sullo Sviluppo Economico Locale e dell’eventoNutrire la Città il Servizio Verde Gestione della Città di Torino ha curato un allestimento tematico in piazza Castello, nonché gli arredi interni alla Plenary Room in piazzetta Reale e alle altre sale nel Palazzo Reale che ospiteranno gli eventi del Forum.