di Mauro Marras
“Il Mediterraneo non è la frontiera Sud dell’Europa, ma è una regione Sud dell’Europa, cui appartengono i Paesi europei e quelli africani e asiatici che si affacciano sul mare. Lavorare insieme per un futuro comune è quindi una vitale necessità per tutti. Torino e il Piemonte possono dare un contributo forte in questa direzione”.
Il sindaco Piero Fassino ha mandato questo messaggio ai partecipanti al “Forum Tunisia: focus sui rapporti bilaterali italo tunisini, sviluppo delle relazioni economiche e culturali, opportunità in campo industriale e turistico”, organizzato presso il Centro incontri della Camera di Commercio di Torino. Un video-messaggio nel quale ha ricordato le vittime del museo del Bardo e della spiaggia di Sousse ed ha espresso solidarietà al popolo tunisino, alle autorità del Paese e alle famiglie delle vittime.
L’incontro di oggi è organizzato dalla Camera di commercio, dall’Amministrazione comunale, dall’Ambasciata di Tunisia in Italia, dal Consolato di Tunisia a Genova, dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione e con la collaborazione di Sincresia Group. Al tavolo dei relatori si sono alternati rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni d’impresa di Piemonte e Tunisia, coordinati da Pietro Marcenaro, presidente del Centro studi africani di Torino.
Il forum ha offerto una panoramica dei recenti sviluppi politico economici della Tunisia, offrendo l’opportunità di conoscere i progetti di collaborazione industriale e commerciale con l’Italia nei settori agroalimentare, meccanica ed elettronica, aeronautica, tessile e abbigliamento, energia, infrastrutture, medicale. Un incontro che si colloca nell’ampia disponibilità della Città a stringere patti economici con la Tunisia intera e anche ad approfondire relazioni culturali e nell’ambito delle politiche urbane. Le due nazioni hanno una storia molto lunga di relazioni e di vicinanza culturale. Basti pensare che all’inizio del Novecento c’erano oltre 100mila migranti italiani in Tunisia. Una storia che oggi in moti tendono a dimenticare quando a scendere dalle barche a Pantelleria sono i tunisini.
Un tema, questo, caro anche al sindaco. “Le relazioni tra Tunisia e Italia affondano le radici nella storia– ha proseguito Fassino nel suo intervento -. E anche Torino e il Piemonte hanno relazioni con la Tunisia di lunga data. Ci sono molte imprese del nostro territorio che da tanto tempo operano nel mercato tunisino, come operatori o come investitori. Le nostre istituzioni culturali hanno coltivato nel tempo relazioni con istituzioni culturali tunisine e recentemente abbiamo deciso con le autorità tunisine di stabilire relazioni tra i musei torinesi e il Bardo. Le nostre università lavorano insieme alle università tunisine e tra i 13mila studenti stranieri una componente significativa proviene da quel Paese. Ci sono dunque tutte le condizioni per favorire nuove collaborazioni e di intensificarle, e nel mio viaggio recente a Tunisi ho sottoscritto con il sindaco una lettera di intenti che apre la strada alla collaborazione delle due città, che potrà essere uno strumento molto utile all’intensificazione e alla concretizzazione dei rapporti di cooperazione tra nostre realtà e i nostri due Paesi”.
La Tunisia si colloca all’ottantacinquesimo posto della graduatoria mondiale (World Bank), con un prodotto interno lordo pari a 46.994 milioni di dollari nel 2013, valore che la posiziona prima della Lituania e subito dopo l’Etiopia.
Nel 2014 l’Italia ha esportato merci in Tunisia per valore pari a 3 miliardi 200 mila euro, in crescita rispetto al 2013 (+1,5%). Dal Piemonte sono stati esportati principalmente prodotti tessili (il 17,2% dell’export complessivo), mezzi di trasporto (l’11,7%) e macchinari (11,1%).