Gentili Ospiti, Signori Parlamentari, benvenuti a Torino
Circa un anno fa organizzammo insieme al Consiglio d’Europa a Torino una Conferenza Interparlamentare, dedicato ai diritti sociali . Concludemmo i nostri lavori decidendo di dar vita al Forum di Torino, quale sede di riflessione e confronto sulla Carta Sociale Europea.
Torino è la città nella quale la Carta è stata sottoscritta il 18 ottobre del 1961 e da allora questa città è stata spesso sede di appuntamenti di conferenze e di incontri dedicati allo stato di loro attuazione.
La Carta Sociale Europea è uno dei documenti fondamentali che regola la vita del nostro continente e che regola soprattutto l’applicazione e l’attuazione dei diritti che investono la vita delle persone, delle famiglie, delle nostre comunità, delle nostre nazioni. Con la Carta il Consiglio d’Europa ha voluto offrire a tutti i suoi paesi membri una tavola di diritti fondamentali che sono essenziali per la convivenza civile e per la piena affermazione di una vita democratica capace di garantire uguaglianza di diritti: diritti sul lavoro, diritto all’istruzione, diritto alla salute, parità di genere e riconoscimento della soggettività di ogni persona.
Se noi guardiamo alle Costituzioni che regolano la vita delle nazioni europee vediamo che in esse sono sanciti i diritti della Carta Sociale Europea e possiamo bene dire che la Carta sia una delle fonti di diritto fondamentali per ogni paese europeo in materia di diritti sociali e di diritti civili e democratici.
Il fatto che quei diritti siano sanciti nella Carta Sociale Europea non significa tuttavia che i diritti sociali lì affermati siano automaticamente riconosciuti e applicati in ogni nazione perché come tutti sappiamo la concreta applicazione e il concreto riconoscimento dei diritti è legato all’evoluzione concreta della vita economica, sociale, politica di ogni Paese. Peraltro veniamo da anni di crisi economica sociale profonda che ha investito il mondo intero e in particolare l’Europa e tutti sappiamo che i periodi di crisi economica sono anche il momento dell’indebolimento dei diritti: quando il lavoro diventa meno sicuro, quando il reddito diventa meno certo, quando le condizioni di vita quotidiana sono esposte maggiormente alla insicurezza e alla incertezza, i diritti e il loro rispetto s’indeboliscono.
Dunque non è un fatto formale o rituale interrogarsi oggi qui dopo anni di crisi, su quale sia lo stato di attuazione e di applicazione dei diritti sociali sanciti dalla Carta e quale sia l’impegno di ciascuno di noi nel tutelare e nel rispettare questi diritti. E’importante questa riflessione perché tutti abbiamo presente come la crisi solleciti ripiegamenti di tipo nazionalistico, l’emergere di movimenti populisti, pulsioni di intolleranza che contraddicono e negano i diritti della Carta sociale europea e anzi rappresentano insidie all’attuazione e all’applicazione di quei diritti.
Abbiamo tutti presente il modo travagliato e complesso con cui il nostro continente sta affrontando il tema delle migrazioni, sia delle migrazioni di natura economica, sia di quella legate all’esplodere di crisi e di conflitti – in particolare bacino del Mediterraneo, ma non solo – che producono consistenti correnti rifugiati. Tutti siamo consapevoli di quanto questo tema delicato e difficile nella sua gestione abbia un impatto forte nella vita delle nostre società. Abbiamo assistito tutti con preoccupazione al manifestarsi di fronte a questo fenomeno di ripiegamenti, di atteggiamenti di chiusura, di emergere di pulsioni spesso che cavalcano umori egoistici e intolleranti.
Quindi interrogarsi oggi e discutere in questa Conferenza interparlamentare con i rappresentanti così autorevoli di un numero così ampio di Parlamenti ha un significato molto preciso e legato all’attualità delle nostre agende. I temi che qui si discuteranno sono nella nostra agenda quotidiana. Da questa Conferenza possono dunque venire indicazioni molto utili per rilanciare con forza la centralità dei diritti sanciti nella Carta Sociale Europea, la loro permanente attualità e la necessità di un impegno dei Governi e dei Parlamenti nel riconoscere quei diritti e nel mettere in campo tutte le politiche e tutti gli strumenti che ne consentano un concreto esercizio da parte dei cittadini.
Grazie per essere qui, Torino vi ospita e vi accoglie con grande spirito di amicizia. Ci auguriamo che vi innamoriate un po’ della nostra città e che ci ritorniate spesso. E noi sempre vi accoglieremo con amicizia e con simpatia.
Piero Fassino, Sindaco della Città di Torino