di Piera Villata e Gianni Ferrero
Si sono conclusi in tarda mattinata nell’aula magna dell’Università, alla Cavallerizza Reale, i lavori della seconda giornata del Forum di Torino sui diritti sociali. La sessione si era aperta con il benvenuto del sindaco Piero Fassino ai rappresentanti dei 47 Paesi aderenti al Consiglio d’Europa: “L’Europa riparte da Torino, dalla centralità della protezione dei diritti sociali” aveva spiegato Fassino.
Moderati dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari, sono intervenuti i professori Jeans Paul Fitoussi e Olivier De Schutter e il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Cesare Damiano a cui è seguita la cerimonia di deposito dello strumento di ratifica della Carta sociale europea riveduta da parte della Grecia, alla presenza del ministro Georgios Katrougalos. Nella conferenza stampa di congedo Elide Tisi, nel suo ruolo di vicesindaco e di responsabile delle politiche sociali dell’Amministrazione Comunale, ha sottolineato come Torino sia la città nella quale la Carta Sociale europea era stata sottoscritta il 18 ottobre del 1961, riveduta nel 1996, e da allora sia stata spesso sede di appuntamenti di incontri dedicati allo stato di loro attuazione.
Si tratta di uno dei documenti fondamentali per il Vecchio Continente: sollecita l’attuazione dei diritti essenziali per la convivenza civile e per l’affermazione di una vita democratica capace di garantire uguaglianza di diritti: sul lavoro, in margine all’istruzione, alla salute, alla parità di genere e al riconoscimento della soggettività di ogni persona. La Vice Segretaria Generale del Consiglio d’Europa, Gabriella Battaini Dragoni ha ribadito l’importanza dell’autenticità dei valori richiamati e di come la concreta applicazione e il riconoscimento dei diritti sia legato all’evoluzione concreta della vita economica, sociale, politica di ogni Paese: “Le società dove sono garantiti non solo i diritti civili e politici ma anche quelli sociali ed economici sono sicuramente più coese e inclusive. I diritti sociali sono parte integrante dei diritti umani”. Nella due giorni torinese si è parlato molto di diseguaglianze, di emarginazione, di povertà di opportunità, di fame e di emergenza emigrazione. Ma anche di come l’Europa deve affrontare e attenuare le misure di austerità, con sistemi previdenziali più flessibili affinché il mondo del lavoro ritrovi equilibrio tra gli occupati e quanti, soprattutto i giovani, sono alla ricerca di uno sbocco occupazionale.