di Gianni Ferrero
Rilanciare l’Unione Europea, riprendendo i valori del Manifesto di Ventotene, incidendo con determinazione sovranazionale nel ruolo di mediatori autorevoli delle crisi e dei conflitti, incarnando spirito umanitario e solidarietà sociale. E’ questo l’appello lanciato dal Sindaco Piero Fassino nel saluto introduttivo alla cerimonia della Lecture Spinelli, questa mattina nell’aula magna dell’Università, alla Cavallerizza Reale. Nel formulare il benvenuto alla presidente della Camera Laura Boldrini, invitata a tenere la lezione sulla necessità di completare l’integrazione europea dal Centro Studi del Federalismo, Piero Fassino ha innanzitutto ricordato che Altiero Spinelli fu eletto europarlamentare proprio a Torino. E proprio dalla città della Mole assume un significato decisivo la riflessione sulla necessità di svolta da parte della Commissione: “Alla crisi economica generalizzata si è risposto con l’austerità e la spending review, senza iniziative atte a rinfocolare a sufficienza i valori della coesione attraverso opportunità di crescita, indebolendo la percezione di unità. Il vicino conflitto russo-ucraino senza un atto significativo dei rappresentanti da parte della politica estera dell’Unione ha contribuito a mettere in evidenza la fragilità – ha sottolineato il Sindaco, aggiungendo- Il dramma dei migranti e la risposta frammentaria, disordinata danno la stura alle pulsioni emotive e a tendenze nazionaliste a chiudere le frontiere, revocando il Trattato di Schengen”.
“Proprio in questa fase di travaglio e difficoltà è necessario rilanciare l’unità europea, dare sostanza all’autorevolezza politica. Ripeto ‘unità’, perché parlare di integrazione potrebbe in questa fase indurre qualcuno a equivocare. Dobbiamo ripartire dai valori scritti dai federalisti, comprendere che quello spirito degli uomini ristretti al confino nel 1941 nasceva dalla necessità di porre per sempre fine all’aberrazione delle guerre, prima ancora degli accordi economici, monetari e finanche alla determinazione delle quote latte!”
“Ricorre quest’anno il trentesimo anniversario della scomparsa di Altiero Spinelli – ha aggiunto Fassino – Abbiamo il dovere di ricordare l’essenza del suo messaggio, che insieme a quello di Ernesto Rossi e Hirschmann ispirarono le solide basi dell’Europa. L’anno prossimo celebreremo Il trattato della Comunità economica, firmato a Roma nel 1957, con il quale ebbe origine l’integrazione tramite gli scambi che agevolarono l’espansione economica. Ebbene – ha concluso il sindaco – nel mondo dell’economia globale, con Paesi emergenti che hanno tendenze di crescita del Pil impressionanti, anche del 7-10% come Cina, India nessun Paese del Vecchio Continente può chiamarsi fuori: sarebbe da sciocchi farsi piccoli in un mondo grande. Questo discorso vale per la Germania, per la Gran Bretagna, come per gli altri Stati di più recente adesione. Non è un caso che le tendenze ‘autonomiste’ vengano dall’Est, in quanto Paesi che non hanno vissuto fin dall’inizio la cultura europeista impregnata di necessità di pace e di stabilità. Anche a loro dobbiamo rivolgerci”.
Concludendo il suo indirizzo di saluto, poco prima di cedere la parola alla Presidente della Camera, Piero Fassino ha ricordato come la settimana passata proprio Torino sia stata sede del II forum delle città metropolitane europee e di come il richiamo all’unità si sia levato forte dalle rappresentanze locali di tutti e 28 i Paesi dell’Unione.