Il confronto proseguirà ancora nei prossimi mesi – proprio martedì negli uffici dell’assessorato alla Viabilità c’è stato un incontro con i dirigenti scolastici e i rappresentanti dei genitori delle scuole poste all’interno del perimetro dell’attuale zona a traffico limitato – poi, nel 2020, scatterà la nuova regolamentazione degli accessi al centro di Torino.
Dalle 7.30 alle 19.30 l’ingresso nell’area, che oggi è vietato fino alle 10.30, sarà permesso tramite l’introduzione di un particolare schema di ‘congestion charge’: a differenza dei sistemi attualmente in uso in altre città europee come Milano , Londra o Stoccolma che prevedono il pagamento di una tariffa nelle aree soggette a controllo, Torino intende applicare questo modello combinando l’acquisizione del diritto di accesso con le fruizione della sosta a raso o in struttura, senza ulteriori costi per l’utente.
Nei propositi dell’ assessora Lapietra – che vede in ‘Torino Centro Aperto’, questo il nome del progetto, anche l’occasione per rivitalizzare quella che da sempre è una porzione importante della città valorizzandone l’offerta commerciale, culturale e dei servizi – niente più automobilisti che si limitano ad attraversare il centro cittadino.
“Le possibilità offerte da tecnologie e applicazioni del cosidetto ‘internet of things’ che prevedono la connessione in rete di oggetti e dispositivi consentiranno, attraverso la realizzazione di un software ad hoc, di monitorare gli accessi e la sosta offrendo informazioni sui parcheggi disponibili ai cittadini e – sottolinea l’assessora – di attuare politiche di regolazione del traffico a fini ambientali e, in generale, di vivibilità urbana”.
Migliorare la qualità della vita di chi lo abita, ci lavora, studia o lo visita – riducendo il numero degli incidenti, la sosta irregolare e l’inquinamento acustico e atmosferico – e, nel contempo, garantire il diritto alla mobilità individuale sono tra gli obiettivi che l’Amministrazione si propone di raggiungere con ‘Torino Centro Aperto’.
Come? Aumentando l’ efficienza, la funzionalità, e sviluppando ulteriormente, la rete del trasporto pubblico, incrementando la mobilità pulita alternativa all’auto, destinando più risorse alle manutenzione stradali e agli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e di riqualificazione degli spazi urbani, incentivando il rinnovo del parco mezzi della logistica dell’ultimo miglio.
“La progettazione della linea 2 della metropolitana e la revisione della rete di Gtt, concepita quasi 40 anni fa, a cui stanno dando un grande supporto l’analisi dei dati provenienti dalle celle telefoniche vanno letti in un’ottica di complementarietà con le nuove regole di accesso al centro”, spiega l’assessora Lapietra.
“Intanto – prosegue l’assessora – è stato avviato anche un ragionamento complessivo sulla viabilità che includerà la revisione degli spazi, tra cui quelli dedicati ai pedoni, e, grazie anche ai fondi ottenuti con la partecipazione a progetti europei, Torino è tra le prime città a sperimentare il MaaS – Mobility as a Service (Mobilità come Servizio), un nuovo modello finalizzato ad erogare i diversi servizi di mobilità presenti in città”.
Dopo l’arrivo, previsto a partire dal mese di settembre, dei nuovi autobus che consentiranno di potenziare il trasporto pubblico, la vecchia ZTL potrà quindi prepararsi alla pensione sostituita da un progetto innovativo come ‘Torino Centro Aperto’ che doterà la città di uno strumento digitale più versatile e flessibile per la gestione delle regole di accesso, transito e sosta – in particolare nel centro – e in grado di rispondere alle esigenze attuali e future.