Una città sempre più a misura di sportivi, dove lavorare insieme a tutte le realtà coinvolte per il miglioramento generale della qualità della vita attraverso lo sport. Casa Tennis, la cupola geodetica allestita in occasione di un grande evento sportivo, le Nitto ATP Finals, ha ospitato oggi la presentazione dello Sport Plan di Torino: un documento di quasi 90 pagine che intende tracciare le linee strategiche per il futuro della pratica sportiva cittadina.
Sul palco per presentarlo, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore allo Sport Domenico Carretta, il presidente del Coni Piemonte Stefano Mossino, la presidente del Comitato Paralimpico Piemonte Silvia Bruno e il presidente di SGplus – Sport Advisor, società cui è stata commissionata la redazione dello studio, Roberto Lamborghini.
“Lo sport – ha spiegato il Sindaco – è un grandissimo veicolo di inclusione dal linguaggio universale e con un valore che attraversa tutta la comunità. Ma è anche un importante punto di riferimento e di crescita per tanti giovani, un potentissimo strumento di prevenzione per la salute e l’invecchiamento attivo, un elemento che genera ricadute sociali ed economiche sul nostro territorio e su cui, per tutte queste ragioni, vogliamo investire, nell’anno che vede Torino sempre più al centro di eventi sportivi di rilievo internazionale. Dotare la città di uno Sport Plan è una scelta che parte da due necessità: costruire un sistema per realizzare al meglio le progettualità del comparto sportivo e coinvolgere le tante preziose realtà attive sul nostro territorio”.
Il Piano è concepito per promuovere attivamente la pratica sportiva e per sviluppare politiche sociali trasversali, ponendo il movimento e l’attività sportiva come elementi prioritari e centrali nella vita cittadina, e si propone di poter essere una guida non solo per l’attuale amministrazione, ma anche per quelle future, stabilendo un percorso condiviso con la comunità locale.
“La decisione di realizzare uno Sport Plan – sottolinea l’assessore Carretta – nasce dalla volontà di dotare la Città di un mezzo innovativo, con cui, chiunque sarà chiamato ad amministrare, dovrà confrontarsi per attuare progetti e impegnare risorse. Il mondo dello sport è in costante evoluzione ed è fondamentale identificare le priorità e gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni. Vogliamo creare un ambiente sportivo inclusivo, accessibile a tutte e tutti, che valorizzi gli impianti e le realtà associative del territorio e favorisca lo sviluppo di nuovi talenti”.
Il documento è suddiviso in due macrosezioni: la prima, legata al racconto del percorso sviluppato, con indicazioni relative alle indagini realizzate e con le principali suggestioni e richieste emerse dal confronto con la cittadinanza e con il mondo dello sport territoriale; la seconda, invece, legata al domani, facendo emergere quelle che sono state individuate come linee guida per il futuro dello sport torinese. Un indirizzo strategico che ha preso ovviamente spunto da quanto emerso durante il percorso di indagine e analisi, e che è stato completato con una visione politica dell’amministrazione torinese circa le progettualità che si ritiene possano permettere una più ampia diffusione della pratica sportiva e un loro inserimento nell’agenda politica del Comune.
L’iter di redazione dello Sport Plan ha preso ufficialmente il via ad inizio 2023 e ha coinvolto tutta la cittadinanza attraverso diverse modalità di contatto: dalla somministrazione di questionari online fino ad incontri in presenza con tutte le società sportive. Quasi 6mila gli intervistati: 100 società sportive, 750 praticanti sportivi, 1663 studenti delle scuole primaria, 618 studenti delle scuole secondarie di I° grado, 1680 studenti delle scuole secondarie di II° grado e 1029 studenti dell’università.
Torino conta circa 322mila praticanti sportivi, oltre mille gli spazi a disposizione di chi fa sport – tra impianti tradizionali (877) e aree outdoor urbane (157) – e più di 1200 le società sportive, con circa 60mila tesserati. Sono oltre 200 gli impianti che supportano attività sportive, scolastiche e sociali con un investimento annuale di circa 1 milione e 150 mila euro. Questi impianti favoriscono lo sport ma fungono anche da centri di aggregazione per la comunità. Gli sport più praticati risultano essere il calcio, il nuoto, la pallacanestro e gli sport invernali. È interessante evidenziare la correlazione emersa tra età e disciplina sportiva: nella fascia under 18 il nuoto e il calcio sono di gran lunga le discipline più praticate, mentre quest’ultimo insieme agli sport invernali risulta particolarmente popolare nella fascia over 18.
A ottobre dello scorso anno la presentazione dei principali dati cui è seguito – a dicembre – “Torino Sport Forum”, che ha visto la partecipazione di 170 ospiti appartenenti a oltre 70 organismi sportivi, tra Società, Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva, suddivisi in tavoli di lavoro sulle tematiche stabilite.
Un percorso che ha voluto tenere conto, anche a partire dagli effetti della pandemia Covid-19, delle abitudini, stili di vita, modalità di relazione e comunicazione, modi di utilizzare il tempo libero e di praticare sport da parte dei cittadini torinesi. L’analisi dei dati raccolti ha rivelato una forte propensione cittadina allo sport che ha evidenziato per tutti i target analizzati, una percentuale di praticanti superiore alla media nazionale, mentre è emerso come, al crescere dell’età, diminuisca la percentuale di coloro che praticano sport all’interno di contesti organizzati riconducibili al mondo delle Federazioni e degli Enti di promozione sportiva, a favore di una pratica destrutturata. Una tendenza, questa, che in futuro potrà ulteriormente svilupparsi per via di una maggiore propensione all’allenamento individuale, favorita anche dall’utilizzo di dispositivi elettronici e dalla ricerca di nuove discipline.
Lo Sport Plan
Tra le varie proposte presenti nel documento l’istituzione di una “Consulta dello Sport”, la realizzazione di una campagna di comunicazione utilizzando influencer sportivi, la creazione di una commissione dedicata all’individuazione di eventi sportivi di alto livello da ospitare nel territorio torinese e la produzione di un bollettino informativo periodico su bandi e opportunità di ottenimento fondi a cui possono accedere le associazioni sportive torinesi.
Nel Piano si parla anche di sport all’aperto, con l’indicazione di realizzare una mappatura dei luoghi attuali dedicati alle attività outdoor per arrivare a un’implementazione della dotazione sportiva territoriale, possibilmente riqualificando e investendo su spazi già esistenti.
Contestualmente si potranno immaginare nuovi spazi sportivi in aree che, momentaneamente, hanno altre destinazioni d’uso e funzioni. D’intesa con le società sportive e dialogando con quartieri e circoscrizioni sarà possibile individuare e riappropriarsi di edifici, luoghi, strade e piazze del territorio, che al momento si trovano in disuso o in situazioni di degrado.
Quanto alla scuola, si intende creare un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dell’amministrazione, insegnanti e società sportive, con l’obiettivo di sviluppare progetti specifici, sempre più dettagliati e in linea con i trend sportivi del momento. L’obiettivo è contrastare il fenomeno dell’abbandono sportivo.
Fondamentale, per lo Sport Plan, è favorire una piena diffusione della pratica motoria tra la popolazione considerando che l’attività fisica non solo contribuisce alla salute individuale, ma ha anche un impatto positivo sulla comunità in generale, promuovendo coesione sociale.
Obiettivo primario è pertanto il coinvolgimento di tutti i segmenti della popolazione, con particolare attenzione a individui con disabilità, giovani ed anziani, al fine di promuovere il benessere fisico e mentale, nonché facilitare l’integrazione sociale e combattere l’isolamento, il disagio e la discriminazione.
In questo contesto una fonte di ispirazione è rappresentata anche dai campioni e dalle squadre di fama che ospitati in città nel corso di eventi agonistici di elevato profilo contribuiscono anche a valorizzare la vocazione sportiva di Torino sul piano turistico, sia nazionale che internazionale, con ricadute positive sull’intero territorio. L’utilizzo delle strutture olimpiche, una logistica cittadina migliorata (tra cui l’accesso e il collegamento tra aeroporto e città), e il know-how manageriale presente in loco, sono tutti fattori cruciali per attrarre eventi di richiamo internazionale.