di Gianni Ferrero
Torino è una città interculturale dove sono diffuse le iniziative che valorizzano il pluralismo come elemento di dialogo, mutuo riconoscimento e rispetto tra le diverse comunità religiose. Un formale ‘Patto di Condivisione’, anche di fronte alla drammaticità della situazione internazionale e dei gravissimi fatti che a Parigi, a Bamako, a Tunisi e in tante parti del mondo, mietono vittime, rinforzerebbe i legami con la comunità islamica. Costruire una cittadinanza condivisa è elemento indispensabile.
E’ questa in sintesi la proposta che i rappresentanti dei Centri Islamici torinesi ha formulato questo pomeriggio al Sindaco Piero Fassino.
“Desideriamo valorizzare il lavoro che insieme stiamo svolgendo da molti anni nell’affermare i valori della convivenza, del rispetto reciproco, della comune conoscenza e del dialogo. Nella nostra esperienza quotidiana abbiamo sempre rifiutato e rifiutiamo ogni forma di intolleranza e di violenza – hanno spiegato i rappresentanti dei Centri Islamici nella Sala delle Congregazioni -. Torino è la nostra città e ne condividiamo il presente e il futuro. I nostri figli crescono insieme ed è a loro che pensiamo nel promuovere ogni possibile occasione che renda tutti cittadini attivi, interessati al bene comune nel rispetto delle differenze religiose, di origine nazionale, di genere, di cultura. L’articolo 3 della Costituzione rappresenta il principio in cui tutti ci riconosciamo, sentendoci tutelati e rispettati e, nello stesso tempo, muovendoci alla comune responsabilità di renderlo vivo e praticato”.
Il Sindaco Piero Fassino e l’Assessore alle politiche per la multiculturalità e l’integrazione dei nuovi cittadini, Ilda Curti, hanno manifestato la piena disponibilità ad accogliere la proposta di addivenire al più presto alla firma del protocollo: “E’ un attestato significativo per testimoniare, in questo periodo flagellato dalla violenza, dal terrorismo, come l’esperienza torinese sia un modello, perché nasce dalla comune visione di cittadinanza che le istituzioni, i Centri Islamici, le altre fedi religiose, l’associazionismo laico e confessionale, la società civile condividono da tempo”.
Le differenti celebrazioni religiose, dal Natale al Ramadan, vedono collaborazione, scambio e comune partecipazione. La festa di Eid-Al-Fitr, da otto anni è aperta ai saluti laici e civili delle autorità e a quelli delle altre principali fedi religiose cittadine: il rappresentante del Vescovo, la Comunità ebraica, le chiese protestanti.
“Si tratta di un capitale sociale e culturale importante di cui dobbiamo sentirci orgogliosi e sul quale intendiamo continuare a lavorare, promuovendo un patto che renda evidente, leggibile e strutturato il lavoro fin qui fatto”- hanno concluso i rappresentanti della delegazione.
Nei prossimi giorni si intensificheranno i rapporti con il Comune, al fine di portare alla stesura del ‘Patto di Condivisione’, concentrandosi su alcune azioni specifiche: la costituzione di un coordinamento permanente con le comunità religiose e la Città, la presenza presso i luoghi di culto di spazi informativi istituzionali e relativi alle attività del tavolo, la definizione di una proposta a livello internazionale per promuovere il dialogo.