Per 24 mesi, Torino e altre 8 città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma) della Missione Europea “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030” , insieme all’Università degli Studi di Bologna quale partner scientifico e a due partner tecnici, l’Energy Center del Politecnico di Torino e l’ AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), sperimenteranno nuove soluzioni che consentano una rapida decarbonizzazione.
Attraverso Let’sGOV, questo il nome del progetto, le nove ‘città pilota’ si impegnano a sperimentare collettivamente una governance multilivello e con il coinvolgimento di più portatori di interesse per raggiungere gli impegnativi obiettivi di riduzione delle emissioni, scambiando conoscenze per costruire la resilienza e la capacità di adattamento dei sistemi urbani e ridurre le emissioni.
A Torino la sperimentazione pilota si concentrerà in particolare sullo sviluppo e potenziamento di strumenti di supporto alla costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in ambito cittadino attraverso, per esempio, la creazione di una mappatura degli spazi comunali su cui sarà possibile installare fonti energetiche rinnovabili (RES) e la definizione di un modello di governance pubblico-privato per diffondere pratiche di efficienza energetica e produzione di energia rinnovabile.
Torino lavorerà, inoltre, insieme alle altre città e ai partner tecnici, per potenziare o avviare tavoli e reti multilivello, con soggetti pubblici e privati, necessari alla condivisione e all’aggiornamento periodico di dati e quindi alla costruzione di un modello che contribuisca alla efficace raccolta e monitoraggio dei dati necessari all’aggiornamento periodico del Climate City Contract, documento che guiderà le Città verso la neutralità climatica al 2030 e che elencherà impegni strategici, azioni e investimenti necessari per il raggiungimento dell’obiettivo.
£Per accelerare la neutralità climatica e sostenere la necessaria riduzione dei gas serra entro il 2030, è necessario supportare e attuare una molteplicità di azioni, sia guidate dal settore pubblico che da soggetti privati, superando le possibili criticità nelle governance delle Pubbliche Amministrazioni”, sottolinea l’Assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta.
In questo senso, le comunità di energia rinnovabile e le esperienze di autoconsumo collettivo, o qualsiasi forma di aggregazione intorno all’energia (cooperative, imprese non profit, partenariati pubblico-privato) sono leve necessarie per realizzare la transizione, altamente rilevanti per i loro impatti diretti e i contestuali benefici di adattamento e mitigazione.
“Tuttavia – spiega ancora l’Assessora -, in Italia e in alcuni Paesi europei, la co-produzione e la gestione dell’energia sono rallentate da diverse barriere, che vanno dai vincoli del quadro normativo all’assenza di procedure standardizzate”.
Il progetto prevede un finanziamento alla Città di Torino di oltre 120mila euro.