di Raffaela Gentile
Sono pronte le Linee Guida per la riprogettazione del sistema informativo comunale e per l’introduzione del software libero (open source) nelle postazioni di lavoro dei dipendenti comunali. Le ha licenziate oggi la Giunta comunale, su proposta del sindaco Piero Fassino e degli assessori Stefano Gallo e Gianguido Passoni.
Al Sistema Informativo della Città di Torino accedono circa 8300 posti di lavoro in rete. Attualmente il 78% di queste postazioni ha più di cinque anni di vita (il 13% addirittura ha una vetustà superiore ai 10 anni). Se ne deduce quindi che la loro capacità elaborativa e i relativi sistemi operativi sono ormai inadeguati, e di conseguenza l’obsolescenza delle postazioni penalizza l’efficienza e la qualità dei servizi che eroga l’Amministrazione Comunale.
Le linee guida approvate questa mattina individuano nell’arco di cinque anni una progressiva remotizzazione/ virtualizzazione della capacità elaborativa delle attuali postazioni di lavoro, ossia lo spostamento dell’esecuzione delle varie applicazioni sui server, affinché gli utenti possano accedere alla rete da remoto per i programmi necessari al lavoro quotidiano. La nuova modalità di lavoro permetterà di operare in rete anche dai propri dispositivi personali (computer, smatphone e tablet). L’altra novità in questa riprogrammazione è l’introduzione di software libero (open source). Parallelamente a ciò si opererà per sostituire gli attuali PC con corpi macchina privi di capacità eleborativa autonoma, ma capaci solo di poter accedere agli applicativi collocati in una “nuvola” cloud composta da server remoti.
Dagli studi di fattibilità per questa riprogettazione risulta che l’impatto finanziario nel prossimo quinquennio farebbe risparmiare all’Amministrazione circa 6 milioni di euro, poiché per lo scenario tradizionale tra acquisti hardware e software, licenze, conversioni applicazioni e formazione si spenderebbero 19.656.250 euro, mentre in “open source” la spesa ammonterebbe a 13.969.090 euro.