di Carla Piro Mander e Gianni Ferrero
Il sindaco Piero Fassino nel riferire nell’aula del Consiglio comunale come il Comune abbia inteso ottemperare alla sentenza della Corte d’Appello di Torino che ordina la trascrizione nei registri di stato civile dell’atto di nascita del bimbo nato in Spagna da una coppia di donne che aveva fatto ricorso alla fecondazione assistita, ha ripercorso l’iter della vicenda giunta ora al secondo grado giurisdizionale e che molto probabilmente otterrà un terzo pronunciamento se la Procura presenterà ricorso: “Il bimbo ha la cittadinanza spagnola, ma essendo una delle due signore cittadina italiana ha diritto alla cittadinanza italiana e alla trascrizione dell’atto di nascita nei registri dello stato civile italiano. La coppia si è nel frattempo sciolta e separandosi la decisione della Corte d’Appello rafforza la tutela giuridica del minore, – ha spiegato il sindaco- riconoscendo il rapporto di filiazione e assicurandogli la cittadinanza italiana”.
“Come pubblico ufficiale – ha aggiunto – ho il dovere di dare corso a una sentenza che ordina di trascrivere l’atto di nascita di un bambino nato, con fecondazione artificiale, dal concorso di due donne. Ma sento anche la responsabilità di darvi corso perché al centro della sentenza c’è il bene primario della tutela del minore. A ogni minore deve essere garantita la massima protezione, mettendolo nelle condizioni giuridiche per essere pienamente titolare dei diritti che gli competono in virtù del rapporto di filiazione. In attesa di una norma – e mi auguro che ci sia prima possibile – questo non ci esime dalla responsabilità di assicurare fino in fondo il diritto del minore“.