“Questa sentenza della Corte d’Appello – sottolinea Ilda Curti, Assessore comunale alle pari opportunità – conferma ancora una volta come sia urgente l’intervento legislativo che consenta a tutti i cittadini – qualsiasi sia il loro orientamento sessuale, la loro razza, la loro religione, la loro identità di genere – di godere degli stessi diritti e adempiere agli stessi doveri. Questo bambino ha diritto di avere riconosciute le due figure genitoriali di riferimento, in questo caso due madri, che lo tutelino e abbiano nei suoi confronti gli stessi diritti e gli stessi doveri di un qualsiasi altro genitore. La richiesta di parere – prassi quando si tratta di questioni relative alle competenze delegate ai Comuni – è finalizzata ad avere un’interpretazione univoca della norma. E’ evidente –conclude l’Assessore – che urge un impianto legislativo che prenda atto dei cambiamenti sociali e civili in corso e riconosca finalmente pari opportunità e medesimi diritti/doveri a tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna.”