Sua Altezza Sultan bin Muhammad Al Qasimi, Sceicco di Sharjah e membro del Consiglio Supremo degli Emirati Arabi Uniti, è stato ricevuto giovedì 2 maggio a Palazzo Civico nella Sala delle Congregazioni dalla Sindaca Chiara Appendino.
All’incontro ha partecipato un significativo gruppo di personalità e diversi rappresentanti del mondo della cultura e dei media emiratini, tra cui l’Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti a Roma Omar Obaid a-Shamsi, il Presidente della Sharjah Book Authority Dr Ahmad al-Ameri, il Console Generale degli Emirati Arabi Uniti a Milano Abdallah Hassan al-Shamsi, il Direttore Genrale della Sharjah Reserach Academy Prof. Amr Abdel-Hamid, il Presidente dello Sharjah Department of Culture Dr Abdullah al-Owais, dal Presidente dello Sharjah Institute for Heritage Dr Abdulaziz al-Mussalam, il Direttore del “Dr Sultan al-Qasimi Center for Gulf Studies” Dr. Ali al-Marri.
Al Qasimi si è fermato a Torino tre giorni, preludio di una missione culturale che si annuncia intensa di incontri culturali in particolare con scrittori, in quanto l’emirato sarà ospite d’onore del Salone del Libro che si apre giovedì al Lingotto. Sharjah è peraltro dal 1998, “capitale culturale del mondo arabo Unesco e dal 2014 “capitale della cultura islamica” Isesco (Organizzazione islamica educativa, scientifica e culturale). Al Qasimi – 80 anni da compiere a luglio – è un convinto sostenitore del valore della cultura e dell’arte come “ponte” tra i popoli. In prima linea per lo sviluppo economico e sociale dell’emirato, svolge un ruolo significativo nel promuovere l’interazione e il dialogo tra le nazioni. Gli Emirati hanno proclamato il 2019 anno della tolleranza.
“Ringrazio la sindaca Appendino per l’opportunità di costruire ponti attraverso la cultura. Dio vi benedica” con queste parole si è aperto l’incontro nel corso del quale si è discusso del reciproco interesse di potenziare le opportunità di collaborazione nell’ambito culturale a partire da una rassegna di mostre a Sharjah di un centinaio di preziose legature dei secoli XIV-XIX tratte dai fondi di Palazzo Madama e dell’Archivio Storico della Città, testimonianza di un’arte raffinata al servizio di una committenza pubblica e privata che richiedeva un elevato livello di personalizzazione dei manufatti destinati a proteggere e arricchire libri e documenti. Lo scambio culturale si estenderà anche ad occasioni di tipo formativo per condividere con Sharjah il know-how torinese nel campo del restauro di legature antiche e della creazione di legature artistiche contemporanee.
Al termine dell’incontro è stata donata allo Sceicco una raccolta di stampe di immagini di Torino ricavate dalle lastre originali del 1853 appartenenti all’Archivio Storico della Città di Torino realizzate da Friedrich Salathé sui disegni di Carlo Bossoli.
Nella mattinata del 3 maggio, nell’ambito di una visita al Politecnico di Torino in Corso Duca degli Abruzzi, lo Sceicco si è soffermato con grande interesse nel laboratorio del Clean Water Center e nei laboratori Avio Aero per poi raggiungere il Castello del Valentino dove gli è stato conferito il dottorato honoris causa in Urban and Regional Development dal Politecnico e dall’Università di Torino. Il conferimento è stato autorizzato dal Ministero dell’Istruzione rappresentato a Torino da Giuseppe Valditara, Direttore del Dipartimento per la Ricerca, l’Università e l’istruzione superiore.
Lo Sceicco, apprezzato storico, scrittore e docente universitario, ha scelto Torino per lanciare il 3 maggio in anteprima in Italia il suo ultimo libro “Sharjah. Memorie di un Emiro illuminato” edito da Mondadori.
“Si parla di questo libro come se fosse un’autobiografia, ma in realtà questo libro racconta la storia di un intero Paese. Le decisioni prese nella storia del mio regno e che sono ricordate nel libro nascono non dal volere di una persona, ma dal volere collettivo perché i libri sono il valore della cultura e dell’umanità. Ringrazio questo Paese, culla della cultura per la straordinaria accoglienza e per darmi la possibilità di raccontare, attraverso il mio libro, la storia di Sharjah con la profonda cultura che ci accomuna. La cultura, il sapere, la scienza sono fattori chiave nello sviluppo delle Nazioni, ed è nostro dovere sostenere gli intellettuali e coloro che con il proprio lavoro la diffondono nel mondo”. Con queste parole Al Qasimi ha salutato i suoi ospiti a Palazzo Madama dove ha organizzato una apposita cerimonia conclusasi con una cena di gala.
All’evento hanno preso parte circa 150 persone tra cui la sindaca con gli Assessori Francesca Leon e Alberto Sacco, Omar Obaid Al Shamsi Ambasciatore Italia degli Emirati Arabi Uniti, il Console Generale degli Emirati Arabi Uniti Abdalla Al Shamsi, il presidente della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri, Antonella Parigi Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, il Rettore dell’Università degli Studi di Torino Gianmaria Ajani, l’imprenditore Agostino Re Rebaudengo, Paola Gribaudo presidente dell’Accademia Albertina, Maurizio Cibrario Presidente della Fondazione Torino Musei, Giulio Biino Presidente del Salone del Libro di Torino, Maurizio Rebola Presidente del Circolo dei Lettori, il Console del Kuwait Abdulnaser Bokhador e numerose altre personalità del mondo culturale e imprenditoriale.
A Palazzo Madama lo Sceicco ha avuto modo di visitare gli spazi della Corte Medievale con le testimonianze archeologiche e la mostra fotografica di Steve Mc Curry, le collezioni permanenti del piano terra, l’esposizione “Notre Dame de Paris” e le sale del primo piano con la mostra dedicata alle Madame Reali.
Al Qasimi ha mostrato notevole interesse per i musei cittadini: la straordinaria ricchezza di patrimonio culturale della città di Torino e del territorio piemontese hanno reso la permanenza particolarmente gradita a Sua Altezza che ha promesso di tornare presto.
Al Museo del Cinema, accolto la sera del 2 maggio dal Presidente Sergio Toffetti e dai suoi collaboratori ha visitato le varie aree espositive del museo compresa l’esperienza della salita con l’ascensore panoramico, apprezzando particolarmente le ricche collezioni dedicate all’archeologia del cinema. “Per il nostro Museo nazionale è stata una piacevole sorpresa scoprire una persona molto interessata al cinema, con cui progettare future collaborazioni”- ha sottolineato Toffetti.
Il 4 maggio ai Musei Reali ha con grande interesse visitato la mostra “Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro”, la Galleria Sabauda e la Biblioteca Reale dove ha avuto modo di soffermarsi su alcuni preziosi manoscritti islamici.
Nello stesso giorno al MAO ha visitato la mostra “Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e Arte” che illustra il ruolo dell’acqua nella cultura arabo-islamica, dalle sue radici più antiche ai suoi tanti complessi sviluppi, sino alle necessità più recenti. Al MAO lo Sceicco si è soffermato a sfogliare gli antichi manoscritti della collezione permanente del museo che conserva importanti volumi del Corano e raccolte di poemi e poesie.
A seguire l’Archivio di Stato, che ha messo a disposizione di Sua Altezza una quarantina di antichi manoscritti e mappe su cui lo Sceicco ha indugiato a lungo essendone un grande estimatore e collezionista. In particolare lo Statuto Albertino del 1848, un diploma di Carlo Magno e di Federico I Barbarossa sec. 8° e 12°, un trattato di navigazione e commercio con la porta ottomana in lingua araba del 1839, un esemplare del 18° secolo del Corano. Della cartografia esposta ha apprezzato in particolare i portolani del 16° secolo e carte geografiche rare del 17° secolo raffiguranti il paese su cui attualmente governa Sua Altezza.
Il Sovrano, che per la sua permanenza a Torino ha affittato un palazzo in via Bogino, ha poi raggiunto a piedi il Museo Egizio il pomeriggio del 4 maggio tra una folla di turisti e passanti che si sono fermati incuriositi.
Qui è stato accolto dal Direttore Christian Greco che lo ha guidato tra i capolavori della collezione torinese come i tesori funerari della tomba di Kha e di sua moglie Merit, i manufatti e gli oggetti quotidiani trovati nel villaggio di Deir el-Medina, un insediamento fondato sulla riva occidentale di Tebe all’inizio del Nuovo Regno (circa 1500 aC), la Galleria dei Re, con le magnifiche statue dei Faraoni e Dei.
Lo Sceicco è stato accompagnato in tutte le visite dall’esibizione da un gruppo folkloristico composto da una ventina di musicisti provenienti da Sharjah in “kandura“, il tradizionale candido abito maschile emiratino.
Uomo di grande cultura e fautore del dialogo, è giunto a Torino con una delegazione di 150 persone tra artisti, scrittori e assistenti, molti dei quali si fermeranno in città fino a metà maggio per il Salone del Libro dove l’emirato ha allestito un stand da 500 metri quadri.
Ovunque si sia intrattenuto, Al Qasimi ha sottolineato l’importanza di stringere accordi tesi al reciproco scambio. Un importante attestato di stima nei confronti del sistema museale locale. (Ha collaborato Daniela Silvi)