di Gianni Ferrero
La tradizione di capitale manifatturiera, modello trainante per il Paese, è confermata dagli indicatori economici.
E il compito di esaminare analiticamente l’internazionalizzazione del sistema torinese, è al centro dell’incontro di domattina (dalle 9 alle 13) nell’aula magna dell’Università, alla Cavallerizza Reale, in via Verdi, 9, nel corso del quale sarà presentata una ricerca svolta sull’area metropolitana. Lo studio è stato condotto da Bruno Dente ed Enrica Melloni dell’IRS, l’Istituto per la ricerca sociale di Milano, ricercatori incaricati da Torino Internazionale|Strategica (http://www.torinostrategica.it/) di approfondire le potenzialità del distretto.
Torino, infatti, continua a essere uno dei principali contesti esportatori italiani, secondo solo all’hinterland milanese, in cui domina il comparto manifatturiero e, al suo interno, il settore dell’automotive continua a essere quello di maggior rilievo.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Università. La ricerca ha approfondito gli ultimi dieci anni di strategie e progetti, esaminando indicatori e offrendo un repertorio di casi di successo utili alla costruzione di una strategia integrata e focalizzata. L’incontro si aprirà con i saluti di sindaco e del rettore. Prenderà inoltre la parola Santtu Von Bruun, che illustrerà l’esperienza di Helsinki, un caso di successo in ambito internazionale, come quelli di Manchester o Malaga. La discussione degli esiti del lavoro sarà affidata a due tavole rotonde “composte da alcuni degli attori che fanno internazionalizzazione“.
Dallo studio emerge come Torino abbia imboccato la strada giusta. Le politiche adottate e la cooperazione hanno portato a importanti risultati. Sono oltre cento i Paesi con cui il sistema locale intrattiene relazioni stabili e crescono gli studenti stranieri e i turisti: “In un mondo globale che si basa su reti e relazioni, la condizione primaria per rilanciare l’economia è avere un profilo internazionale – spiega il sindaco Piero Fassino – . Torino ha investito molto raggiungendo importanti risultati. Valorizzare le risorse e le competenze è un impegno che il terzo piano strategico assume come prioritario facendo dell’internazionalizzazione una delle principali leve di sviluppo”.
“Il nostro Ateneo – sottolinea il rettore dell’Università Gianmaria Ajani – ha sin dalle sue origini una funzione di università aperta al mondo e che conta su una fitta rete di accordi di scambio e cooperazione con istituti in tutti i Continenti, ospitando un numero crescente di studenti e ricercatori stranieri”.