di Mauro Gentile
Innovazione e riforme economiche per attrarre e incrementare gli investimenti stranieri in Italia. Se ne è parlato questa mattina al Centro di Ricerca e Sviluppo di GM-Powetrain Europe presso il Politecnico di Torino, nel corso di una tavola rotonda a cui sono intervenuti, tra gli altri, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John Phillips, l’amministratore delegato di GM Powertrain Europe, Pierpaolo Antonioli, e il sindaco Piero Fassino.
Gli Stati Uniti guardano con attenzione al nostro Paese. “Gli investimenti stranieri sono fondamentali per incrementare la competitività dell’Italia – ha sottolineato l’ambasciatore Phillips aprendo i lavori. Il ruolo del governo – ha aggiunto il diplomatico statunitense – è quello di mettere in atto politiche che sostengano tale obiettivo e consentano di superare gli ostacoli. Le aziende americane sono pronte a contribuire con innovazione tecnologica ed investimento di capitale.”
Positiva l’esperienza, ormai decennale, di GM nel capoluogo piemontese. “La collaborazione con il Politecnico di Torino – ha ricordato Pierpaolo Antonioli – rappresenta un elemento essenziale della nostra attività di ricerca. L’innovazione tecnologica è al centro del nostro modello di sviluppo e condividere l’approccio e la strategia di GM è secondo noi chiave per creare un sistema di crescita sostenibile attraverso il quale stimolare lo sviluppo economico ed imprenditoriale in Italia.”
Innovazione, ricerca e alta formazione: parole chiave nelle politiche di sviluppo di Torino e del Piemonte. “L’area metropolitana torinese – ha evidenziato il sindaco Fassino – è tra le prime, a livello nazionale, per investimenti in ricerca e sviluppo sostenuti dalle imprese, con una prevalenza della ricerca applicata e a servizio delle aziende. Il nostro comprensorio – ha aggiunto – si sta mostrando sempre più attrattivo per le start up innovative e noi, insieme alla Regione Piemonte, stiamo lavorando per fare in modo che cresca ancora, diventi un polo sempre più d’avanguardia e capace di attirare sempre maggiori investimenti, italiani e stranieri”.
Un obiettivo perseguito anche contribuendo a potenziare il sistema universitario. “Torino – ha ricordato Fassino – è una città che ospita centomila ragazzi, quindicimila dei quali stranieri, che frequentano i corsi di Università e Politecnico ed è una città che crede con assoluta convinzione nell’investimento formativo e accademico. Ne è esempio il recente progetto per realizzare un polo universitario nelle Arcate dell’ex Moi: 18mila metri quadrati di aule e laboratori di ricerca, primo tassello della Città della Salute, dove medici e ingegneri opereranno insieme per apprendere tecnologie ingegneristiche da applicare alla medicina e alla diagnosi delle malattie”.