L’assessorato al Bilancio e Tributi precisa che, per il pagamento della Tari 2018 relativa alle utenze non domestiche, la proposta della Giunta al Consiglio comunale prevede tre rate di acconto e due di saldo.
Una scelta, quella della riduzione del numero di rate complessivo, che tiene conto di quanto richiesto dalla Corte dei Conti (che ha fatto rilevare ormai da qualche anno forti squilibri di cassa) e della necessità di adottare un piano di interventi volti al risanamento strutturale del bilancio e di uno specifico “Piano per il potenziamento della riscossione”.
E’ stata effettuata un’analisi sull’andamento delle entrate della Tari 2017, rilevando una flessione nel pagamento delle 6 rate previste in acconto: una minore propensione al versamento spontaneo che a dicembre 2017 ha fatto registrare una riduzione negli incassi per la Città pari a circa 5 milioni di euro.
Nel 2018, dunque, per le attività commerciali e artigianali l’anticipo dovrà essere pagato alle scadenze del 20 marzo, 20 aprile e 20 maggio, e sarà calcolato applicando il 70% delle tariffe 2017, mentre il conguaglio potrà essere versato in due rate, il 15 ottobre e il 15 novembre.
Si ricorda inoltre che il sistema adottato dal Comune di Torino prevede il calcolo e il pagamento della Tari secondo il principio “chi più inquina, più paga”, cioè considerando diverse categorie di tassazione che tengono conto della tipologia del rifiuto prodotto, così come rilevato dalle attività di pesatura specifica effettuata da Amiat nel corso degli anni e, di anno in anno, attualizzata per ogni categoria.
Peraltro, nel corso degli anni, il Consiglio Comunale è più volte intervenuto per ridurre l’impatto dei costi pagati dalle utenze non domestiche per la raccolta rifiuti, garantendo ad esempio a bar e ristoranti una riduzione delle tariffe rispetto a quanto la effettiva produzione e tipologia del rifiuto – così come emerso dalle attività di pesatura – avrebbero comportato. Nonostante ciò sono le categorie 17 e 18 (bar e ristoranti) a mostrare una propensione al pagamento decisamente inferiore rispetto alla media delle utenze non domestiche. Ad oggi, infatti, il 48,6% dei bar e dei ristoranti non ha pagato la tassa rifiuti del 2017.
Da considerare ancora che un numero significativo di utenze ricorre sistematicamente a meccanismi di rateazione e, quindi, paga nel 2017 la tassa rifiuti degli anni precedenti. Tutto ciò, in base ai principi di costruzione delle tariffe della raccolta rifiuti previste dalla legge, determina di fatto una maggior tassazione per le altre categorie non domestiche e per le utenze domestiche.