di Gianni Ferrero
Implementare le attività delle rivendite di quotidiani e periodici, ripensando in parte al loro ruolo di presidio capillare, dando un nuovo impulso al settore, superando le criticità. E’ questo l’obiettivo di una delibera che propone di adottare un nuovo regolamento per la programmazione e la disciplina di tale attività, abrogando le norme attuali.
Il documento, vagliato e approvato questa mattina dall’esecutivo di Palazzo Civico, porta la firma di Alberto Sacco, responsabile delle politiche commerciali comunali e se otterrà l’avallo del Consiglio comunale, aprirà un ventaglio di possibilità per le edicole in sofferenza, con misure innovative.
La nuova disciplina, che si compone di diciassette articoli, consentirà ai punti esclusivi di diffusione di quotidiani e periodici di fornire servizi alla cittadinanza quali consegna di pacchi o corrispondenza, ma anche di vendere, in modo non prevalente sino a un massimo del 49% della superficie, prodotti alimentari e non, nel rispetto delle norme igienico sanitarie o di esporre materiale pubblicitario nel rispetto delle norme vigenti in materia di collocamento di impianti pubblicitari.
Si potranno dunque commercializzare prodotti preincartati come caramelle, confetti, cioccolatini, pastigliaggi, bevande analcoliche, esclusi il latte e i suoi derivati. Se per le edicole di giornali collocate su area pubblica non sarà consentito, per i negozi invece, collocati in edifici privati, sarà ammesso il coworking e la somministrazione di alimenti e bevande. In tale ultimo caso le due attività (vendita di giornali e somministrazione) dovranno essere intestate al medesimo soggetto giuridico.
“La società dell’informazione mette a disposizione dei cittadini in misura crescente più canali. In tale sistema concorrenziale in cui i quotidiani e i periodici accusano forte diminuzione del numero di copie vendute, gli edicolanti stanno affrontando difficoltà non indifferenti a tenere aperti i battenti. Per questa ragione, insieme ai rappresentanti di categoria abbiamo pensato di introdurre elementi di diversificazione – sottolinea Alberto Sacco -. La presenza diffusa in tutta la città dei chioschi, la possibilità di erogare servizi, come la consegna di pacchi, e la vendita di altri prodotti quali ad esempio souvenir o prodotti tipici legati alle eccellenze piemontesi, può rappresentare una opportunità concreta anche per supportare le esigenze dei turisti”.