di Mauro Gentile
Due tavoli di lavoro – uno in ambito metropolitano e dedicato alle politiche per lo sviluppo, gli investimenti e il lavoro, l’altro di livello cittadino per i servizi di welfare ed educativi – saranno avviati da settembre con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali e sociali interessati.
L’obiettivo è creare le condizioni ottimali per agganciare i segnali di ripresa e favorire il rilancio economico del territorio e – sul fronte dei servizi al cittadino – costruire le condizioni per garantire sostenibilità a un sistema di welfare locale, sociale ed educativo che a Torino da anni assicura un’offerta qualitativamente e quantitativamente molto alta.
Questa la conclusione operativa dell’incontro tra i segretari di Cgil, Cisl e Uil (Enrica Valfrè, Domenico Lo Bianco e Giovanni Cortese), il Sindaco Piero Fassino e l’Assessore al Bilancio e ai Tributi, Gianguido Passoni. Al centro dell’incontro il bilancio della Città, in via di approvazione in Sala Rossa in questi giorni, e le strategie per rilanciare lo sviluppo e contrastare gli effetti scaricati dalla crisi di questi anni su una parte della popolazione.
Il Sindaco Fassino ha condiviso con i dirigenti sindacali la necessità di “fare squadra” coinvolgendo la Regione Piemonte, la Città metropolitana e le associazioni degli imprenditori per mettere in essere tutte le politiche utili ad “agganciare quei segnali di ripresa – come l’aumento dell’export, la ripresa dei consumi, l’accensione di nuovi mutui, il ricorso al credito da parte delle imprese e anche un leggero incremento dell’occupazione – che rappresentano prime significative conferme di una inversione di tendenza che il nostro territorio non deve lasciarsi sfuggire”.
“Torino deve continuare a lavorare per aumentare la propria capacità di attrarre investitori – ha sottolineato Fassino – e vanno in questa direzione le trasformazioni urbane deliberate e ormai al decollo come il campus universitario sulla ex Manifattura Tabacchi, gli interventi di social housing su aree industriali dismesse, i bandi per la realizzazione di residenze universitarie, il bando internazionale per la progettazione della seconda linea di metropolitana e i nuovi progetti di investimento sull’area di Torino Nuova Economia di Mirafiori”.
Per quanto riguarda il welfare il sindaco Fassino ha sottolineato che “per garantirne la sostenibilità e l’offerta nei termini fino ad oggi assicurata abbiamo confermato nel Bilancio le risorse necessarie e contemporaneamente intendiamo promuovere un confronto sull’organizzazione e la modalità di erogazione delle prestazioni, costruendo una relazione più stretta tra pubblico e privato e lavorando per aumentare la capacità di autofinanziamento di un comparto la cui domanda si rivela in continua crescita.”
Sul bilancio di previsione 2015 le organizzazioni sindacali hanno riconosciuto lo sforzo compiuto dall’Amministrazione comunale, in un contesto di forte riduzione delle risorse finanziarie, per garantire ai cittadini l’offerta complessiva dei servizi di welfare ed educativi e per confermare le agevolazioni ai redditi più bassi, anche se per queste ultime, e in particolare per la Tari, Cgil, Cisl e Uil e hanno chiesto di riportarle al livello dello scorso anno in fase di assestamento del bilancio.
Ricordiamo, a proposito delle agevolazioni, le riduzioni concesse sulla Tari fino al 45 per cento alle famiglie a basso reddito, le detrazione sulla Tasi di 110 euro per gli immobili non di lusso (fino a 700 euro di rendita catastale) e di 30 euro per ogni figlio convivente (di età non superiore ai 26 anni), l’esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef per redditi Isee fino a 11mila e 760 euro e gli sconti su tassa raccolta rifiuti, Cimp e Cosap per i commercianti e gli artigiani le cui attività sono ubicate in aree di cantiere per grandi opere pubbliche.
“Mantenere anche per il 2015 un consistente pacchetto di agevolazioni su tasse e tributi locali – hanno spiegato il sindaco Piero Fassino e l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni – è stata una scelta precisa. I tagli deliberati unilateralmente e la conseguente necessità di contenere la spesa di parte corrente, non hanno impedito una riduzione di tassazione che potrà essere in futuro anche più significativa. In un momento come l’attuale, in cui gli effetti della crisi economica e occupazionale si fanno ancora sentire forti in larghe fasce della popolazione, crediamo che sia stata una decisione – di certo non facile – ma sicuramente giusta e necessaria”.
Per quanto riguarda le agevolazioni Tari, sono state previste riduzioni del 45 per cento per le famiglie con reddito Isee fino a 13mila euro, del 30 per cento per i nuclei fino a 17mila euro e del 20 per cento per quelli il cui reddito Isee non supera i 24mila euro. Per ottenere gli sconti sulla tassa raccolta rifiuti occorre, entro il 7 settembre, recarsi ad un Caaf cittadino, presentare la documentazione per la compilazione del modello Isee e fare richiesta di riduzione della tassa (anche questa si effettua al Caaf compilando e firmando un apposito modulo prestampato).
Negli ultimi cinque anni, da 2010 al 2014, le famiglie torinesi hanno ottenuto agevolazioni sulla tassa raccolta rifiuti per complessivi 26 milioni e 100 mila euro. Nel dettaglio, sono stati 58mila i contribuenti che nel 2010 hanno beneficiato di riduzioni sull’allora Tarsu per 3,6 mln di euro, l’anno successivo 64mila e 600 con sconti per 4 mln di euro, nel 2012 69mila i beneficiari e 4,4 mln di euro la cifra, l’anno dopo con l’introduzione della Tares (nel calcolo è stato inserito per legge il numero delle persone che vivono nell’appartamento) il numero dei nuclei è salito a 71mila e 700 per 6,6 mln di euro di riduzioni e infine, nel 2014, primo anno della Tari, sconti a 75mila famiglie per 7,5 mln di euro.
Tornando al presente a proposito di tassazione sulla casa occorre ricordare che lo scorso giugno l’esecutivo di Palazzo Civico ha deliberato la costituzione di un fondo perequativo per la Tasi pagata nell’anno 2014. “Una misura – ha evidenziato l’assessore Passoni – adottata al fine di attenuare il peso dell’imposta sull’abitazione principale nel caso di famiglie in condizione di difficoltà economica, come concordato con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil lo scorso mese di settembre e in continuità con il fondo istituito nel 2013 per l’Imu 2012”.
Al fondo Tasi potranno accedere tutti i pensionati e le famiglie dei lavoratori dipendenti (mono o bireddito) proprietari di un unico immobile adibito ad abitazione principale, che dichiarano un reddito Isee inferiore a 17mila euro. Il contributo massimo riconosciuto sarà di 100 euro a famiglia, con un minimo di 30 euro: coprirà parte dell’imposta pagata, al netto delle agevolazioni per la prima casa e per i figli a carico. Il contributo sarà calcolato sulla base di un’istruttoria tecnica eseguita da Soris sui modelli Isee già presentati presso i Caaf convenzionati negli anni 2013 e 2014 (non è pertanto necessario che i cittadini presentino domanda per ricevere il contributo).
Gli uffici comunali della divisione Catasto e Tributi stimano che le famiglie beneficiarie del contributo saranno tra le 11mila e le 14mila.