di Gianni Ferrero
Il mondo imprenditoriale è preoccupato della crisi al pari di tutte le altre parti sociali. E si organizza per affrontare al meglio la temperie della globalizzazione, con riguardo particolare, in azienda, nei confronti dei collaboratori, delle loro motivazioni e valorizzazioni. Rossella Maggiora e Marina Cima, rispettivamente presidente dell’Aidda piemontese e vice presidente del Gruppo Minerva di Federmanager, hanno sottolineato ai commissari della commissione comunale diritti e pari opportunità di come uniti si possa meglio affrontare le tempeste e le trasformazioni dei mercati. Insieme a Giovanna Boschis, leader di APID Imprenditorialità Donna hanno dato vita a un network tra le associazioni che si occupano di impresa al femminile, al fine di unire energie, idee, obiettivi. La loro iniziativa è aperta ai dirigenti delle piccole e medie imprese, ma non ha preclusioni. Si spende affinché la presenza delle donne nei consigli di amministrazione si incrementi sempre di più. Di fronte a Domenica Genisio – nella stessa serata di ieri riconfermata all’unanimità presidente della commissione – hanno raccontato di come le imprese stiano mutando i connotati e di come sia importante fare massa critica. Rispetto al passato si sta innalzando l’età di ingresso al lavoro, e pochi rimangono in ufficio da anziani, a causa della riforma delle pensioni e delle ristrutturazioni aziendali frutto degli ammodernamenti tecnologici. Trecentottanta dei 1500 aderenti a Federmanager è ad esempio un dirigente che lasciato giocoforza il ruolo in fabbrica, ha preso la partita Iva e si è offerto sul mercato da libero professionista. Lucia Centillo e Laura Onofri hanno chiesto rassicurazioni affinché le dipendenti possano affrontare con serenità la maternità e alle neo mamme siano concessi orari che possano conciliarsi con i carichi familiari. Concetti condivisi appieno dalle due manager che hanno infine spiegato di come il Coordinamento associazioni femminili imprenditrici e dirigenti – Cafid l’acronimo – si spenda per disporre di strumenti legislativi che valorizzino i curricula dei dirigenti privati qualora concorrano per ricoprire analoghi ruoli nella pubblica amministrazione.