di Gianni Ferrero
“La Cassa Depositi e Prestiti ha un ruolo decisivo nel nostro Paese. Può favorire l’aggregazione delle partecipate nei servizi pubblici, aiutare nel credito piccole e medie imprese a fare investimenti all’estero. E se si vuole rilanciare il piano di grandi opere che il presidente del Consiglio Renzi sollecita, la Cassa sta giocando un ruolo strategico “. Lo ha sottolineato il sindaco Piero Fassino questa mattina all’Unione Industriale intervenendo al convegno sull’attività di finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti a supporto dello sviluppo regionale, promosso da Gianfranco Carbonato, presidente della Confindustria piemontese.
Fassino è egli stesso membro del consiglio di amministrazione della CDP, struttura nata nel 1850 come banca per il settore pubblico. Oggi è una spa a controllo pubblico con azionisti privati come le ex fondazioni bancaria (tra esse la Compagnia di San Paolo) e i seicento dipendenti sono impegnati a sostenere il risparmio e gli investimenti, coordinati dall’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini. Negli ultimi quattro anni hanno ad esempio assicurato il credito a 100 mila piccole imprese e acquisito immobili di proprietà pubblica da immettere sul mercato edilizio.
“La Cassa Depositi e Prestiti è sempre più un soggetto strategico. Può favorire processi di aggregazione di società di servizi partecipate da enti pubblici permettendo loro di aprirsi al mercato, naturalmente offrendo margini di redditività“, ha detto Fassino, facendo l’esempio della multiutility Iren nel campo dell’energia e del trattamento dei rifiuti o della possibile quotazione in borsa del Gruppo torinese dei trasporti: “ Sarebbe la prima azienda di trasporto pubblico locale italiana in Borsa e stiamo facendo verifiche con gli advisor sulla fattibilità. Non farlo da soli ed essere accompagnati dalla Cassa Depositi e Prestiti potrebbe essere molto importante per consentire di creare un player capace di stare sul mercato. Ma la Cassa ha svolto un anche un altro ruolo fondamentale – ha proseguito – per consentire ai Comuni di accelerare i pagamenti alle imprese con un meccanismo rotativo che va reso strutturale e permanente“.
Giovanni Gorno Tempini, ha risposto di buon grado alla sollecitazione del sindaco Fassino: “il sostegno alle aggregazioni di partecipate è già tra le nostre priorità e lo abbiamo fatto per Hera”.
In mattinata il sindaco aveva preso parte ai lavori di un approfondimento sull’importanza del made in Italy piemontese. Un universo che in Piemonte conta 14.500 imprese manifatturiere e 258 mila addetti: “E’ il settore che può cogliere di più le occasioni di crescita e penetrazione di fronte alle dinamiche di economia globale e questo vale anche per il nostro territorio che è stato sempre punto di avanguardia e innovazione“. Per Fassino “il Piemonte e Torino sono nelle condizioni per cogliere al meglio tutte le opportunità nuove e di attrezzarsi per agganciare la ripresa. Nel mondo c’è una grande domanda di Italia e questo è il dato da cui partire. Per l’economia italiana, la globalizzazione è una grande opportunità e la scommessa che il made in Italy ha di fronte è importante anche per il Piemonte e per Torino, territorio in cui la manifattura continua ad essere uno dei principali motori di sviluppo“.