Segnali postivi dell’economia torinese: crescono Pil, export e occupati. A sottolinearlo sono i dati diffusi ieri dalla Camera di Commercio subalpina in occasione della 14esima giornata nazionale dell’Economia, appuntamento istituzionale che analizza lo stato di salute delle province italiane.
Nel 2015 il valore aggiunto prodotto in provincia di Torino è ammontato a 60mila e 717 milioni di euro, con un +1,6% rispetto all’anno precedente. La crescita è lievemente inferiore alla variazione registrata per il Nord Ovest (+1,7%), ma maggiore della media italiana (+1,3%). Il 74% del valore aggiunto provinciale è realizzato dai servizi e il 19% dall’industria manifatturiera (era del 22% nel 2000).
“Se non possiamo ancora parlare di svolta, il 2015 torinese ci offre senza dubbio segnali di positività: ottima la performance delle esportazioni (+10,5%), che per la prima volta vedono gli USA come principale paese di destinazione”, spiega il presidente della Camera di commercio di Torino Vincenzo Ilotte. Il risultato torinese è migliore sia di quello regionale (+7%), sia di quello nazionale (+3,8%). Ad essere esportati soprattutto autoveicoli (23,9%), parti e accessori per autoveicoli e motori (14,6%), macchinari (10,2%) e aeromobili, veicoli spaziali e loro dispositivi (5,2%).
“Anche l’occupazione mostra un incoraggiante segno positivo, +1,9% – prosegue Ilotte – soprattutto nel settore commercio e turismo.” Qui gli occupati crescono in maniera significativa (+7,3% rispetto al 2014 e il 17% del totale provinciale), ma anche il settore delle costruzioni, dopo alcuni anni di flessione, registra un incremento (+5,7%).
E mentre crescono gli occupati, scende significativamente il tasso di disoccupazione, che è in linea con il trend nazionale. Le persone in cerca di lavoro rispetto al totale della forza lavoro, che nel 2014 si attestavano al 12,9%, nel 2015 sono stati l’11,9%. Media piemontese al 10,2%, Nord Ovest al 8,6%.
Calo anche per la disoccupazione giovanile, che scende di cinque punti: dal 49,9% del 2014 al 44,9% del 2015. La media italiana al 40,3%, la Regione al 38,1%.
Continuano a crescere le imprese straniere, con un aumento dello stock del +3,7% sul primo trimestre del 2015. I settori più dinamici si confermano i servizi pubblici, sociali e personali con un +2,5% e il turismo +1,3%.
Si intravede un’inversione di tendenza anche per quanto riguarda il tessuto imprenditoriale torinese, che a fine marzo comprende 223mila 359 imprese. Secondo il presidente della Camera di Commercio“la contrazione è in progressivo rallentamento”. “Nel primo trimestre del 2016 il calo della voglia di fare impresa -sottolinea Ilotte- è infatti dimezzato rispetto ad un anno fa (0,7%, ndr).