di Mauro Marras
Il percorso di cambiamento avviato dal Governo nella definizione di ruoli e ambiti d’azione delle Camere di Commercio con la legge 114/14 ha spinto la Camera di Commercio di Torino a dotarsi di un Piano strategico quinquennale 2015-2019.
Attraverso le sei linee di intervento individuate, si pongono le basi operative per definire uno scenario nel quale progetti mirati si connettono con gli obiettivi dell’ente. “Grazie a questo Piano arriveremo nel 2020 con una Camera dal volto nuovo, che sarà stata capace di reinventarsi e di creare sviluppo economico – spiega Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Torino -. Sarà una Camera competitiva perché più efficiente, sarà vicina alle imprese perché più dinamica e flessibile e sarà determinante nello sviluppo del territorio perché più concentrata su asset come la qualificazione del capitale umano, il fare impresa, lo snellimento della burocrazia, la comunicazione digitale, a vantaggio degli imprenditori e dei giovani del nostro territorio”.
La legge 114 ha stabilito la riduzione del contributo annuale da versare da parte delle imprese alla Camera: -35% nel 2015, -40% nel 2016, -50% nel 2017. Nonostante queste riduzioni, la Camera di >Commercio è riuscita a destinare 4,3 milioni di euro agli interventi promozionali per lo sviluppo del territorio e delle imprese. La stessa cifra è stata infatti ridotta dai costi di funzionamento dell’ente, con tagli sugli affitti di alcune sedi periferiche, efficienza energetica, riduzioni dei consumi.
Ma non c’è soltanto il quadro legislativo ad aprire incognite sul futuro. C’è anche un panorama delle imprese torinesi profondamente mutato. “Con un Pil che raggiunge quasi i 65 miliardi di euro, realizzati per il 75% dalle attività di servizi – spiega il comunicato stampa – la provincia di Torino nel tempo è cambiata: la base economica, prevalentemente manifatturiera vent’anni fa, è oggi più aperta ai servizi, con la crescita soprattutto di turismo, ristorazione e attività per aziende e persone. La crisi ha impattato negli ultimi anni, con la riduzione del numero delle imprese, scese a 227mila nel 2014, un valore pari a quello di 10 anni fa. Non mancano tuttavia i segnali di tenuta: l’espansione delle società di capitali, la regolare crescita delle imprese straniere, la stabilità del numero delle imprese femminili e soprattutto la conferma della spiccata vocazione internazionale torinese: Torino rimane la seconda provincia italiana per volumi di export e l’ultimo dato, relativo ai primi 6 mesi del 2015, conferma una crescita del +11,9% rispetto al 2014”. Ovvio quindi rimettere mano alle linee di conduzione dell’ente attraverso un piano discusso e approfondito da tutti i soggetti che nell’ente hanno voce in capitolo.
Ogni linea è stata discussa in un tavolo dedicato composto da Consiglieri camerali.
Qui il comunicato stampa con la sintesi delle sei linee del Piano strategico; qui il video con l’intervista a Vincenzo Ilotte.