Quarant’anni trascorsi a intensificare i rapporti tra il territorio torinese e la Cina hanno offerto opportunità economiche alle aziende, piccole e grandi e, culturali che ora si consolidano con scambi universitari, legami tra il Teatro Regio e l’Opera nazionale di Pechino, presenze museale come il Mao, attività di formazione attraverso il Cesmeso e i corsi organizzati dagli alti studi sulla Cina organizzati dalle Facoltà umanistiche. Il risultato è che per la comunità cinese è motivo d’orgoglio vivere a Torino, dove i legami culturali sono la leva dell’identità della nuova città. E’ questo in sintesi il pensiero del sindaco Piero Fassino.
La Cina è un gigante dell’economia mondiale e l’Europa è il suo primo partner commerciale, lo ha ricordato questa mattina il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi intervenendo al seminario ‘Sinergie di crescita: 40 anni di relazioni Europa-Cina e le opportunità per l’Italia“, organizzato dalla Fondazione Crt e dai partner del Sistema TOChina, incontro al quale hanno preso parte anche Francesco Profumo, Presidente Iren e Wang Dong, console della repubblica Popolare cinese e Massimo Lapucci, segretario generale della Fondazione Crt: “E’ interesse reciproco consolidare questo straordinario rapporto, rilanciando sulla base di regole condivise e paritarie, un ponte ideale tra la Via della seta e il Mediterraneo. Oggi solo il 13% delle imprese europee può accedere agli appalti cinesi. Ci sono barriere, difficoltà burocratiche, requisiti tecnologici da rispettare. La protezione della proprietà intellettuale è uno dei temi più importanti”.
Il Ministro Guidi ha ricordato che la Cina è per l’Italia il quarto partner economico, ma c’è un’asimmetria nella bilancia commerciale e nel flusso degli investimenti. “C’è ancora qualcosa che limita la penetrazione italiana in Cina. Più che lamentarsi bisogna lavorare per rafforzare la collaborazione. La Cina può vedere nell’Italia un ponte logistico privilegiato per entrare in tutta Europa”, ha concluso.
Impegni istituzionali legati all’Anci hanno costretto il sindaco a recarsi nella capitale, ma non ha voluto far mancare un suo cenno di saluto all’iniziativa sostenuta dalla stessa Fondazione CRT, e costituita dal Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, T.wai – il Torino World Affairs Institute, il campus di Torino della ESCP Europe business school, e la Zhejiang University, una delle nove università più importanti in Cina: “La comunità cinese a Torino è tra le più integrate, attive e intraprendenti anche dal punto di vista economico. Numerosi sono i rapporti duraturi dell’Amministrazione comunale di Torino con la Repubblica cinese con gemellaggi e accordi di collaborazione, gli scambi commerciali, nella formazione con le Università e il Politecnico. Torino ha intrapreso un percorso di rilancio imperniato attorno al saper fare, valorizzando le potenzialità presenti fra le competenze manifatturiere e quelle accumulate, nel corso dei decenni, attraverso le istituzioni accademiche e della ricerca. Oggi sono diversi gli imprenditori stranieri che hanno scelto la nostra città come sede di importati settori aziendali e imprenditoriali, conquistati da un territorio che ha saputo rendersi attrattivo nel suo complesso – e che continua a lavorare per questo- migliorando la generale qualità di vita di chi a Torino desidera vivere, studiare, lavorare”.
L’area metropolitana torinese è un esempio di queste interconnessioni ed è la seconda in Italia per esportazioni e i dati della Camera di commercio di Torino indicano inoltre che è tra le prime, a livello nazionale, per investimenti in ricerca e sviluppo sostenuti dalle imprese, con una prevalenza della ricerca applicata e a servizio delle aziende. Oltre all’innovazione, i punti di forza della città sono l’automotive, l’aerospazio e la lunga tradizione di design apprezzata in tutto il mondo.