“Sono davvero felice di essere qui oggi e di avere l’opportunità di conoscere tante colleghe e tanti colleghi con cui condividiamo obiettivi, ambizioni e, diciamocelo, difficoltà. Il fil rouge di questo appuntamento è, come già è stato detto, “La Città Ideale”. Ma qual è la Città ideale? Se è vero che l’euristica di questa ricerca si perde nella notte dei tempi – dall’Antica Grecia al Neoclassicismo – è pur vero che per ognuno di noi la ‘nostra Città’, quella a cui dedichiamo energie ogni giorno, è la Città ideale. O meglio, quella che vorremmo fosse. Spesso mi sono interrogata su quale sia oggi la prerogativa di un Amministratore o di chiunque abbia tra i suoi compiti quello di curare la comunità e la Cosa Pubblica. E, dato il tema e il contesto in cui siamo, voglio condividere queste riflessioni con voi.
Credo che la sfida più grande oggi è avere una visione condivisa e compatibile con la velocità dei cambiamenti storici, economici e sociali che caratterizzano il nostro tempo.
Nel secolo scorso, quando si progettava una strada, la prospettiva a 50 anni era realisticamente quella di auto più veloci. Oggi la prospettiva è di auto a guida autonoma – che a Torino stiamo sperimentando come prima Città in Italia – che avrà propulsione elettrica e che vedrà ancora chissà quanti cambiamenti.
Ecco che, in un mondo di matematici e ingegneri che fanno cose straordinarie, oggi più che mai la progettualità passa dalla creatività e dalla fantasia di persone visionarie. Visionario può esserlo ognuno di noi ma le rivoluzioni delle Città partono da chi le vive ogni giorno: i cittadini.
A Torino abbiamo avuto più volte prova di questa esperienza. Da circa tre anni abbiamo attivato percorsi di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza per ridisegnare, letteralmente, spazi urbani.
Un parco sul Po – il fiume che bagna la nostra Città – è passato dall’essere un’area di degrado ad avere un progetto creato da comitati dei cittadini in un lavoro affiancato dall’Amministrazione. Ma è solo un esempio. Lo stesso è accaduto con dei giardini che erano in stato di abbandono e che, in un analogo processo partecipato, sono stati ridisegnati da quelle persone che poi li vivranno nella loro quotidianità.
Abbiamo attivato la piattaforma ‘Decidi Torino’ dove i cittadini possono aprire discussioni, prendere decisioni ed esprimersi sui temi della Città. Questo è proprio uno di quegli esempi di collaborazione tra Città che oggi vogliamo valorizzare, in quanto ripresa sul modello di una analoga piattaforma adottata da Madrid.
Quando si lascia spazio ai cittadini si vede in maniera molto chiara quali sono le prospettive che emergono. Una su tutte, la sostenibilità. Di questo ci accorgiamo in particolare quando andiamo nelle scuole. Ma non solo, anche la sensibilità tra le generazioni precedenti sta aumentando.
Diciamolo chiaramente: oggi un’azione amministrativa o è sostenibile o non lo è.
Se prima la condizione di sostenibilità era quasi un ‘plus’ rispetto a un elemento base, oggi non è più distinguibile. Non possono più essere concepiti ex-novo modelli di trasporto, di urbanistica, di economia, di welfare che non siano ripetibili a tempo indeterminato, con un impatto ambientale e sociale minimo o addirittura nullo.
Ecco che l’innovazione è per definizione sostenibile e che, con innovazione, intendiamo anche molto altro, compresa la cosiddetta ‘social innovation’ su cui a Torino stiamo lavorando.
Le trasformazioni urbanistiche in atto sono improntate all’annullamento del consumo di suolo e di nuove cementificazioni. Penso alle trasformazioni, ad esempio, dell’area di Porta Palazzo, abbandonata da diversi anni e che oggi vede – grazie alla collaborazione tra Città e privati – uno spazio urbano in completa trasformazione, con spazi commerciali e altri destinati ad accogliere studenti.
Penso all’area ex-RFI, che sarà protagonista di nuove trasformazioni improntate alla sostenibilità.
E, ancora, ai nuovi chilometri di piste ciclabili, alle colonnine per le auto elettriche e, in generale, a una Città sempre più pensata per le persone e meno per le cose.
Il mio auspicio oggi è poter condividere con voi il maggior numero di idee e di riconoscerci sia come amministratori sia come portatori di istanze delle nostre comunità.
A noi il compito di tradurre le suggestioni in azioni per realizzare la ‘Città Ideale’ da consegnare ai prossimi amministratori”.
Francesca Leon per la Città di Torino