Sarà un anno di importanti trasformazioni per la GAM. La più antica istituzione museale d’Italia dedicata all’arte moderna e contemporanea ha appena nominato la sua nuova direttrice e si appresta a lanciare un concorso internazionale di progettazione per il rinnovamento dell’intero edificio.
“Rilanciare il ruolo e il prestigio della GAM a livello nazionale e internazionale, riprendendo e sviluppando quello spirito avanguardistico che ne caratterizzò la nascita – ha dichiarato il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo – è uno degli obiettivi del nostro mandato. Per questo siamo davvero molto contenti dell’avvio del piano strategico di riqualificazione, durante il quale il Museo resterà sempre accessibile a torinesi e turisti, e di dare il benvenuto alla nuova direttrice Chiara Bertola, a cui auguriamo buon lavoro. Per quella che è stata la prima Galleria d’arte moderna d’Italia si apre oggi un nuovo corso”.
Critica d’arte e curatrice torinese, Chiara Bertola vanta esperienze in prestigiose realtà culturali nazionali e internazionali, tra le quali la Fondazione Querini Stampalia di Venezia dove ha lavorato negli ultimi venticinque anni in qualità di curatrice. È lì che ha maturato la sua idea di museo e la sua visione, che a partire dall’autunno si esprimerà alla GAM con la presentazione della prima Risonanza. Le collezioni del museo, attualmente allestite secondo un criterio cronologico, saranno riorganizzate di volta in volta per interloquire con le mostre temporanee ospitate dal museo. La prima in programma sarà la monografica dell’impressionista Berthe Morisot. All’artista italiano Stefano Arienti il compito di allestire la mostra e di inserire gli intrusi, o inciampi, come li definisce Bertola, ovvero elementi che creano tensione all’interno di un’esposizione, come l’inserimento di opere contemporanee in una mostra di arte classica, ampliando così gli orizzonti della riflessione. Sempre ad ottobre la GAM ospiterà le mostre dedicate a Mary Heilmann e Maria Morganti.
Altra novità introdotta dalla nuova direzione sarà il Deposito vivente, inteso come uno spazio di germinazione di idee e di ricerca, in cui artisti e giovani curatori saranno chiamati ad allestire alcuni fondi del patrimonio in forma di display contemporaneo, rendendo così fruibili al pubblico, agli studiosi e ad altri artisti molte opere delle collezioni del museo, alcune delle quali mai esposte prima.Progetti che necessitano di spazi ampi, di cui il museo disporrà a partire dai prossimi mesi, quando saranno eliminati cartongessi ed elementi strutturali che hanno mutato l’impianto originario del museo. Un’operazione di stripping che anticiperà il grande progetto di ristrutturazione da 27 milioni di euro che interesserà l’intero edificio, con l’ampliamento del foyer d’ingresso, il ripristino della luce naturale al primo piano e la riapertura del secondo piano entro la fine del 2024 e dopo due anni di chiusura, dove saranno accolti parte dell’esposizione permanente, mostre temporanee e il deposito vivente. La realizzazione dell’ambizioso progetto sarà affidata, entro fine 2024, al vincitore di un concorso di progettazione internazionale indetto dalla GAM con il supporto tecnico di Fondazione Compagnia di San Paolo e della sua partecipata Società Prisma, con il contributo del Centro di Conservazione e Restauro di Venaria. I fondi per gli interventi arriveranno in parte da Fondazione Compagnia di San Paolo, ma è atteso anche un importante intervento da parte del Ministero della Cultura.