di Mauro Marras
Un calendario di eventi per celebrare 150 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone è quanto propone il Mao, Museo di Arte Orientale. Per l’occasione, il museo espone qualche decina di token, le spade tradizionali giapponesi, che ruoteranno nelle vetrine a loro dedicate per evitare danni da lunga esposizione, soprattutto per i preziosi foderi laccati. Le prime ad essere visibili sono quattro katane e un tanto. Tra le katane si trova l’oggetto più antico, una lama forgiata nel Trecento.
Le opere fanno parte di un prestito fornito da Intk (Itaria Nihon Token Kyokai), l’Associazione Italiana per la Spada Giapponese, che ha seda a Bologna. In contemporanea, dal magazzino tornano nelle vetrine alcuni kesa, i mantelli rituali buddisti, e un paravento a sei ante realizzato nel Seicento dall’artista Kano Yasunobu con scene paesaggistiche dipinte a inchiostro su carta.
In parallelo, fino al 28 agosto, il Museo offre un programma di eventi, a partire da un incontro con Intk sull’importanza delle spade nella cultura giapponese, una dimostrazione di arti marziali e una di calligrafia, un concerto di tamburi, fino all’appuntamento domenicale con la danza e la poesia haiku. Il programma completo qui.
Prosegue intanto la mostra sull’influenza dell’India nella cultura underground degli anni sessanta, con il focus sui Beatles – “Nothing is Real” – . Una curiosità: il museo offre ai giocatori di PokemonGo tre pokestops e un percorso dedicato nella collezione. Anche i Pokemon sono figli del Sol Levante.