di Mariella Continisio
È giunta alla ventunesima edizione Torino Porte Aperte, l’appuntamento che richiama l’attenzione dei cittadini sul ricco patrimonio artistico locale.
L’evento, presentato questa mattina nella sala degli Specchi della Prefettura in piazza Castello 205, rappresenta il momento conclusivo di un lungo lavoro in cui studenti di Torino e provincia sono stati impegnati in un percorso per la tutela dei beni storico-artistici e culturali della città.
Come ogni anno sono numerosissimi i monumenti, le chiese, i musei, i palazzi, i parchi e le caserme che si potranno ammirare nelle prossime quattro domeniche di maggio (6, 13, 20 e 27). Tra questi apre le porte al pubblico l’antico palazzo delle Regie segreterie di Stato, in piazza Castello 205, oggi sede della Prefettura.
La struttura architettonica appartiene storicamente alla cosiddetta “zona di comando” della ex capitale sabauda, il nucleo centrale di governo, che ruotava intorno alla sede del sovrano. Nasce dal progetto di Filippo Juvarra e deve al suo successore, Benedetto Alfieri, l’aspetto attuale. Dal 1997 è iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità poiché fa parte del sito seriale Unesco delle Residenze Sabaude. L’edificio sarà aperto domenica 13 maggio dalle 10 alle 18.
L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito del progetto nazionale La Scuola adotta un monumento, consente alle 55 scuole coinvolte – primarie e secondarie di primo e secondo – di presentare al pubblico, in una delle domeniche di maggio, i beni culturali scelti.
Le classi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che hanno aderito al progetto sono inserite in un itinerario di educazione permanente alla valorizzazione e alla tutela dei beni storico-artistici e indirizzate a scegliere tra le testimonianze del passato. Al termine del viaggio verso le radici della nostra cultura alunne e alunni faranno da ciceroni, illustrando ai visitatori le caratteristiche e gli aspetti iconografici, urbanistici, ambientali e sociali delle opere che hanno simbolicamente adottato.
All’incontro hanno partecipato Federica Patti, assessora all’istruzione comunale, Renato Saccone, prefetto, Maria Paola Azzario, presidente Unesco Torino e gli studenti del liceo D’Azeglio e dell’istituto tecnico Avogadro che hanno adottato rispettivamente il palazzo della Prefettura e la caserma Cernaia.
“La partecipazione delle ragazze e dei ragazzi, sempre numerosa ed entusiasta, ci porta a ‘ripensare’ al valore che diamo agli spazi e ai manufatti della nostra città, ci ricorda come il territorio sia un luogo fisico, di vita e di lavoro e, al contempo, uno scrigno di memoria, incontri e crescita civile e culturale” ha sottolineato Federica Patti, assessora all’istruzione della Città di Torino.
Saccone, nel suo breve saluto, ha evidenziato che “le sedi delle prefetture hanno una storia legata al Paese e aprirle in occasione di manifestazioni come queste riduce le distanze tra le istituzioni e i cittadini”.
La Scuola adotta un monumento si propone, dunque, di stimolare l’interesse dei futuri cittadini sui temi della conoscenza e della conservazione, affidando loro il ruolo di attori nella formulazione di nuove proposte.
Tra i 56 capolavori mostrano, per la prima volta, la loro bellezza: la Fabbrica delle E, la chiesa di Santa Cristina, la basilica del Corpus Domini, il Tempio Valdese, Palazzo Madama, il liceo Cavour, la Cartiera, la caserma La Marmora.
Le studentesse e gli studenti di alcune scuole secondarie di secondo grado, che hanno aderito all’iniziativa, hanno avuto anche la possibilità di realizzare un percorso di alternanza scuola–lavoro obbligatorio per gli ultimi tre anni delle superiori (licei Passoni, Gobetti, Spinelli, Cattaneo e Cavour; istituti Bosso-Monti, Giulio, Avogadro).
Torino Porte Aperte è promosso dalla Città di Torino, attraverso l’Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, il Politecnico, la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino e il Polo museale del Piemonte. Vi partecipano, inoltre, associazioni, fondazioni culturali, enti religiosi e laici detentori dei beni artistici.
Il progetto, lanciato dalla Fondazione Napoli Novantanove nel 1992, a cui la Città ha aderito insieme ad altri Comuni italiani, riconosce la centralità della scuola nella formazione della cultura e dei comportamenti dei cittadini per l’affermazione di una nuova consapevolezza dei beni culturali.
Per ulteriori approfondimenti www.comune.torino/iter