di Luisa Cicero
Si inaugura stasera, alla Fondazione 107, Timeline, la mostra personale dell’artista newyorkese Hugo McCloud a cura di Federico Piccari in collaborazione con Luce Gallery – Torino e Wide Open dell’artista texano Paul Kremer a cura di IDEA – Institute for the Development of Emerging Art – New York. Si tratta di due progetti disgiunti ed entrambi site specific.Hugo McCloud interviene costruendo all’interno della Fondazione 107 tre luoghi, i negozi in cui l’artista ha lavorato negli anni giovanili che hanno contribuito alla sua formazione professionale. Consapevole che noi siamo oggi il risultato delle nostre esperienze precedenti, McCloud ripercorre attraverso i “mestieri” il suo essere artista e per far ciò fonde in questa mostra personale più mondi e frammenti di vita. McCloud costruisce “stanze della memoria” avvalendosi delle sue opere e trasformando serramenti, specchi e vetrate in opere. Oltre ai dipinti tradizionali realizzati con bitume, viti e metalli, fusi in un unico elemento attraverso l’uso del fuoco, per la prima volta l’artista si confronta con la scultura in cui ha inserito elementi organici: dei pappagalli viventi. Il visitatore sarà coinvolto all’interno delle tre situazioni assumendo ruoli differenti, al tempo stesso osservatore e osservato; ogni luogo sarà saturo di colore e di materia e l’elemento sensoriale verrà decisamente sollecitato. Pareti, specchi, cornici, divisori ripartiscono lo spazio di Fondazione 107 trasformandolo come mai è apparso: un’orgia di colore. Hugo McCloud è nato nel 1980 a Palo Alto in California, vive e lavora a Brooklyn, New York.
Ha tenuto mostre personali da Luce Gallery Torino, Sean Kelly New York, The Arts Club, Londra. Tra le mostre collettive, Museo di CapodiMonte, Napoli – Arndt, Singapore – MoCaDA, Brooklyn Museum – Studio Museum in Harlem, Brooklyn. Suoi lavori presso collezioni private: Zabludowicz Collection – New York – London, Ernesto Esposito Collection – Naples, Fondazione Giuliani – Rome, Rodney D. Lubeznik Collection – Chicago, Arsenal Montreal – Canada, Beth Rudin DeWoody Collection – Palm Beach, Family Hort Collection – New York, North Carolina Museum of Art – Raleigh.
Paul Kremer, artista texano nato nel 1971, presenta dei dipinti di grandi dimensioni che tappezzeranno gli interni di Fondazione 107, avvolgendo il visitatore in un grande abbraccio di sensazioni. Le grandi tele di Kremer, basate sulla sua tipica tavolozza di sfumature limitate ma vivide – verde, arancio e blu – abbinate ai toni più neutri del nero, bianco e grigio, affondano le loro origini nelle macchie biomorfiche di colore di Jules Olitski dei primi anni ‘60, così come nelle sagome organiche di Ellsworth Kelly o nei collages di Matisse. Kremer è in grado di dipingere i suoi quadri in maniera intuitiva, componendo paesaggi di colore astratto che evocano nello spettatore emozioni altrettanto eteree. Queste, a loro volta, suggeriscono i titoli dei quadri – Hatch, Float, Gaze (cioè schiudersi, fluttuare, fissare), capaci di generare sensazioni trascendentali di movimento. È qualcosa che si scopre poco alla volta, osservando il modo in cui queste forme interagiscono nel dipinto e “ascoltando” le nostre sensazioni. Con Kremer si finisce sempre per entrare nell’opera, così come alla vista di un quadrato che fluttua sul piano pittorico ci si sente all’improvviso leggeri.
Mostre: Wilding Cran Gallery, Los Angeles – CA, REGallery, Dallas TX – Zürcher Gallery, New York – Mark Flood Resents, Miami Beach – FL, Mixture Gallery, Houston TX – The Joanna, Houston TX – CSAW Gallery, Houston TX – Brandon Contemporary, Houston TX. Sui lavori in collezioni private: New York NY, Los Angeles CA, Norfolk VA, Houston TX, Austin TX, Toronto CA and Lima PE. In Fondazione si inaugura anche la mostra di Paul Kremer, WIDE OPEN.