di Mariella Continisio
Riparte il 16 novembre Scuola dei Compiti, il progetto per il successo formativo rivolto agli studenti del terzo anno delle scuole medie inferiori e al biennio delle superiori. Il progetto, giunto alla quarta edizione, propone una serie di novità. Aumentano a 38 le scuole che offrono gratuitamente un aiuto agli allievi in difficoltà 7 in più rispetto allo scorso anno, distribuite in tutte le Circoscrizioni.
Nella prima fase di Scuola dei Compiti che si concluderà a gennaio sono previsti 205 corsi (108 nelle superiori e 97 nelle scuole medie), 44 dei quali si svolgeranno con l’ausilio di piattaforme interattive (matematica, italiano e latino) per 1050 allievi. Le lezioni saranno condotte da 104 tutor, studenti universitari borsisti con la supervisione di insegnanti in pensione, secondo l’ormai consolidato format.
Altra importante novità è la formazione dei docenti di matematica e latino sulle didattiche interattive attraverso la piattaforma Moodle, progettata e sostenuta dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, in collaborazione con l’Università di Torino per dare continuità metodologica nelle classi alla didattica utilizzata nella Scuola dei Compiti. “Lo si può definire un intervento preventivo sulla dispersione scolastica” ha sottolineato Marina Marchisio, docente al Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.
Il percorso formativo “Lagrange e Cicerone al computer” è cominciato il 26 ottobre ed è articolato in 8 incontri per ciascuna materia. Cinquanta docenti delle scuole secondarie torinesi di primo e secondo grado e altrettante classi di studenti, almeno un migliaio, si misureranno da ottobre 2015 a giugno 2016 per ”imparare a insegnare” in modo nuovo proprio quelle materie più ostiche per gli studenti. “La scuola italiana deve fare un salto di qualità – ha detto Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione per la Scuola – perché cambiano i contesti, i ragazzi, il mondo intorno a noi. La scuola è la prima frontiera di questo cambiamento e Scuola dei Compiti rappresenta un’avanguardia”.
E’ aumentato a 35 anche il numero delle scuole dove si svolgono i corsi di lingua italiana per i ragazzi figli di migranti di recente arrivo (L2) sempre con l’utilizzo della didattica digitale. Sono previsti 56 corsi intesivi di 60 e 40 ore rivolti a 400 allieve e allievi delle scuole elementari. Il progetto, fondato sulla metodologia collaborativa, colloca i bambini al centro dell’esperienza sia in fase di progettazione didattica, sia in fase di realizzazione in aula.
La validità del progetto Scuola dei Compiti è stata confermata da un monitoraggio svolto nell’anno scolastico 2014/15 dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, diretto dal professor Renato Grimaldi, da cui è risultato che la maggior parte degli studenti coinvolti nei corsi di sostegno hanno migliorato il loro rendimento e l’apprendimento, aumentando l’autostima e la fiducia in sé. Per l’anno scolastico 2014/15 il proetto ha coinvolto 1758 studenti che hanno partecipato al percorso di recupero, una popolazione numericamente maggiore rispetto ai 1.476 alunni del 2013-14.
Nel primo quadrimestre dell’anno scolastico 2014/15 il monitoraggio è stato condotto dopo i primi 3 incontri dei 9 complessivi. L’elaborazione dei dati ha evidenziato un incremento del voto iniziale pari a 0,3 punti, dimostrando che ad appena 1/3 del percorso di potenziamento emerge già una crescita dell’abilità degli studenti nelle materie di recupero. Nel secondo quadrimestre dello stesso anno scolastico la verifica è stata svolta a conclusione delle 9 lezioni e ha evidenziato un aumento pari a 0,6 punti, portando il voto iniziale da 5,2 a 5,9, praticamente la sufficienza. “Scuola dei Compiti racconta l’esperienza di una comunità cittadina che mette a disposizione dei giovani le migliori risorse – atenei, Fondazione per la Scuola e insegnanti – per la loro formazione” ha concluso Mariagrazia Pellerino, assessora alle Politiche educative della Città di Torino.