Tornano sabato 24 e domenica 25 settembre le Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione d’Europa. Promosse dal Consiglio d’Europa con l’appoggio della Commissione europea, dal 1991 aprono ai cittadini le porte di monumenti e siti storici, artistici e naturalistici. In Italia il Ministero per i Beni e le Attività culturali promuove le Giornate sin dal 1995 organizzando la fruizione gratuita di musei, mostre, convegni, concerti. Dal 2007 si è aggiunto il FAI e dal 2008 tutti i beni la cui apertura è promossa dal FAI e da Autostrade per l’Italia sono stati dotati di servizi di visite guidate e di una scheda monografica a cura della Fondazione.
Nelle due giornate nei musei e nei luoghi della cultura italiana sono previste visite guidate, iniziative speciali e aperture straordinarie. Inoltre, sabato sono previste aperture straordinarie serali nei musei statali con ingresso al costo simbolico di 1 euro.
Gli eventi, gli orari e tutte le informazioni per partecipare sono consultabili sul sito del Ministero della Cultura e vengono aggiornati in tempo reale.
Il tema italiano della Giornate europee del patrimonio 2022 “Patrimonio sostenibile: un’eredità per il futuro” riprende e amplia lo slogan europeo “Sustainable Heritage”, scelto dal Consiglio d’Europa e lo estende come una “eredità per le generazioni future”. La riflessione è su come una gestione sostenibile del patrimonio culturale e del paesaggio possa contribuire ad un futuro migliore da un punto di vista ambientale, sociale ed economico, anche in funzione del raggiungimento degli specifici obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.
Il ruolo di promotori della cultura della sostenibilità coinvolgerà gli enti locali, le scuole, le università, gli altri luoghi della cultura e tutti i portatori di interessi pubblici e privati nel territorio. Nel programma delle Giornate gli organizzatori sono invitati a presentare i loro istituti in un ottica “green”. Nell’ambito delle loro peculiarità storico-artistiche gli istituti potranno, per esempio, proporre attività di approfondimento basate sui contenuti delle collezioni e delle opere; sull’importanza della prassi di conservazione, restauro, riuso di materiali; sul recupero e sulla trasmissione di pratiche, saperi e tradizioni; sulla presentazione di nuovi allestimenti museali realizzati nel segno di una maggiore sostenibilità economica e ambientale; sulla riduzione degli sprechi, anche grazie a una buona programmazione dell’uso del digitale. Nello svolgimento delle Giornate massima attenzione andrà prestata all’accoglienza e all’accessibilità. Le aperture serali saranno poi un modo di scoprire i luoghi della cultura diversamente.
Le GEP, Giornate Europee del Patrimonio, infine, segnano, in un certo senso, da calendario, la chiusura delle attività estive.
di Antonella Gilpi