Una grande area accoglienza nella corte medievale con biglietteria, bookshop e punto informazioni, la caffetteria trasferita al piano terreno con accesso diretto da piazza Castello e dehor con vista Palazzo Reale, la riattivazione dell’ascensore della torre sud, il completamento del recupero della galleria Carlo Emanuele I con realizzazione di un collegamento diretto al giardino medievale e altro ancora.
Così si prepara a cambiare Palazzo Madama, come si legge nel programma dell’accordo di valorizzazione dello storico compendio (la cui proprietà passa dal Demanio alla Città di Torino), firmato questa mattina dal sindaco Piero Fassino, dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Fusari, e dal segretario regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), Benedetto Luigi Compagnoni.
Per il sindaco Piero Fassino oggi è stato compiuto “un passo verso la realizzazione di un grande progetto. “Con questo accordo e, a breve, con la conclusione della procedure per il trasferimento definitivo di Palazzo Madama alla Città di Torino – ha sottolineato Fassino nel corso della presentazione alla stampa dell’accordo – si concretizza una nuova operazione di federalismo demaniale che rafforza il progetto di valorizzazione del complesso di aree archeologiche, di edifici storici e di spazi museali che costituiscono il “polo Reale” della Città, secondo una visione che ha scelto di valorizzare al massimo gli immobili storici della nostra città. Il nostro patrimonio – ha aggiunto il sindaco – acquisisce un bene di inestimabile valore storico e architettonico: un compendio, oggi sede di uno tra i più ricchi, importanti e frequentati musei cittadini, che vogliamo preservare, garantendone la miglior fruizione possibile sia per i torinesi, sia per i turisti – sempre di più – che ogni anno visitano Torino”.
L’operazione Palazzo Madama – per il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Fusari – “è la dimostrazione che è possibile coniugare strategie di valorizzazione del portafoglio immobiliare pubblico, nel modo più rispondente alle esigenze economiche, sociali e culturali del territorio”, e Benedetto Luigi Compagnoni, Segretario regionale del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo per il Piemonte (Mibact) – auspica che “la sua attuazione incrementi ancor di più l’avviato processo di fruizione e valorizzazione del Palazzo, la cui valenza culturale è di piena evidenza”.
Che cosa cambia a Palazzo Madama
Sono previsti i lavori di completamento per il totale recupero della Galleria archeologica di Carlo Emanuele I, con un intervento limitato alla realizzazione dell’ultimo tratto di copertura e al recupero del locali circostanti, rinvenuti nel corso dei recenti scavi, realizzando l’apertura di un passaggio verso il giardino medievale.
Nella corte medievale sarà recuperata l’area centrale con una pavimentazione ampliata di quasi cento metri quadri che potrà garantire una maggiore funzionalità dello spazio. Si prevede qui di spostare il centro di accoglienza della struttura con punto informazioni, biglietteria, bookshop e museum store.
Il Caffè Madama sarà trasferito al piano terra del museo, nell’area attualmente occupata dalla biglietteria e sarà accessibile direttamente da piazza Castello.
Tornerà a funzionare l’ascensore della Torre Romana Sud installato negli anni Trenta e collocato nella torre quattrocentesca, la Torre Panoramica. Garantirà un collegamento più agevole tra la corte medievale e la Sala del Senato, con la possibilità di organizzare mostre sui due livelli unite da un percorso indipendente dalle altre sale del museo e assicurerà l’accesso per i disabili motori alle zone storiche del sottotetto, oggi raggiungibili solo percorrendo la scala in legno della Torre Romana Nord.