Di Marco Aceto
“Mangiare a scuola. Le politiche alimentari per una qualità accessibile e diffusa” è il titolo di un convegno che si è svolto oggi alla Città Metropolitana. L’incontro è servito per raccontare l’iniziativa “Nutrire Torino metropolitana”, lanciata dalla Città Metropolitana di Torino nel 2015, con lo scopo di costruire in modo partecipato un‘Agenda del cibo.
Durante i lavori è stato presentato lo “stato dell’arte” dei capitolati d’appalto e delle buone pratiche alimentari nelle scuole primarie dei 256 Comuni della Città Metropolitana di Torino che ospitano mense scolastiche. L’obiettivo è la riscrittura dei capitolati, insieme agli allievi e a tutti gli attori coinvolti.
Si è anche parlato dell’educazione alimentare nelle scuole primarie come cardine del percorso didattico, analizzando l’esperienza torinese “Il Menù l’ho fatto io” e la possibilità di estenderla alle altre realtà metropolitane, impostando un’azione didattica sistematica negli istituti, che superi le esperienze occasionali. E’ stata avviata una riflessione sulla qualità degli alimenti offerti nelle scuole secondarie superiori, tenuto conto della fase delicata che gli adolescenti attraversano e del ruolo strategico che può esercitare il rapporto con il cibo. Le scuole secondarie ospitano bar e, talvolta, mense e distributori automatici di alimenti, che propongono cibi non sempre appropriati per una corretta alimentazione e una relazione equilibrata con la vita e la natura.
All’incontro ha partecipato l’assessora alle Politiche Educative Maria Grazia Pellerino. “In questi cinque anni – ha sottolineato Pellerino – abbiamo condiviso dei progetti con altre realtà atti al miglioramento della qualità del cibo nelle scuole. Abbiamo cercato d’insegnare ai ragazzi nuovi stili di vita più consapevoli e sostenibili. Ogni anno distribuiamo più di ottomila pasti nelle scuole. Nel 2013 abbiamo riscritto il capitolato per la ristorazione scolastica in cui abbiamo messo in evidenza approvvigionamento delle materie prime e convinto le aziende della ristorazione scolastica a rifornirsi da aziende del nostro territorio. Con il progetto “Il menù l’ho fatto io” abbiamo coinvolgere bambini e bambine a scriverci cosa volessero mangiare nelle scuole e circa quarantacinque su ottanta piatti li hanno suggeriti gli studenti. In ultimo vorrei ricordare il progetto “Community School Garden” che ci ha permesso di installare settanta orti nelle scuole”.