“Materia. Forma del Tempo”, la nuova mostra permanente del Museo Egizio che riporta alla luce seimila reperti

Una nuova esposizione permanente inaugurerà domani, sabato 5 ottobre, al Museo Egizio. “Materia. Forma del tempo” è uno dei tasselli del percorso di rinnovamento del museo, che culminerà il 20 novembre con l’inaugurazione alla presenza del Presidente della Repubblica. Divisa in tre sezioni, la mostra riporta alla luce seimila reperti custoditi nei depositi dell’Egizio.

“Con questa nuova esposizione, il Museo Egizio ribadisce la sua duplice vocazione “ – ha dichiarato la Vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro -. Da un lato, è un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale, riconosciuto per l’accuratezza, il rigore accademico e il carattere innovativo dei suoi progetti. Torino sta investendo molto sulla cultura e sull’innovazione e il Museo Egizio si dimostra sempre all’altezza della sfida. Dall’altro, c’è la capacità di divulgare la conoscenza, attrarre un ampio pubblico e creare un senso di comunità. La cultura è un potente strumento di inclusione e frequentando i luoghi della cultura le cittadine e i cittadini si sentono parte integrante del tessuto sociale. Il Museo Egizio contribuisce in modo decisivo alla crescita della città, dal punto di vista culturale, sociale ed economico ed è proprio grazie all’Egizio che molti nel mondo conoscono Torino.”

L’allestimento di “Materia. Forma del Tempo”, a cura di nove egittologi del Museo Egizio coordinati da Enrico Ferraris, si sviluppa su settecento metri quadri e si articola in tre sezioni, disposte tra il piano terreno e quello ipogeo: una dedicata ai legni e ai pigmenti, una alla ceramica e una alla pietra.

Nella prima sala due grandi librerie raccolgono ottanta varietà diverse di legni e pigmenti utilizzati dagli antichi artigiani per la realizzazione degli oggetti di uso quotidiano. Un percorso narrativo in cui dialogano reperti, grafiche e video illustra la tavolozza degli antichi, le tecniche di miscelatura dei colori e le successive fasi della pittura. L’applicazione di queste tecniche si può vedere nel sarcofago esposto in sala, la cui complessa vicenda costruttiva è raccontata attraverso proiezioni e videomapping. La seconda sala è dedicata all’esposizione di quasi cinquemila vasi, esposti in grandi vetrine estese fino al soffitto. Statue, stele, frammenti di soffitti e vasi in pietra sono i protagonisti dell’ultima sala, in cui si valorizza la grande competenza tecnica degli antichi Egizi nella lavorazione di pietre differenti.