di Luisa Cicero
Con oggi termina la 18esima edizione di Luci d’Artista.
Le installazioni che dal 31 ottobre 2015 hanno trasformato Torino in un museo di luce a cielo aperto, torneranno in letargo. Per chi si fosse perso questo spettacolo che ha reso la città più poetica nei mesi dedicati all’arte contemporanea e che ha contribuito a far inserire il capoluogo piemontese (unica città italiana) dal New York Times fra le città del mondo da visitare nel 2016, due sono le soluzioni: attendere la prossima edizione o ammirarle in fotografia. Le opere, realizzate da artisti di fama internazionale, sono state meta di tour guidati sia a piedi sia, per i più pigri, comodamente seduti a bordo di pullman o tram storici.
Complessivamente le opere sono state collegate mediante 10 km di linee elettriche e hanno richiesto una potenza elettrica impegnata di soli 190 kW rispetto ai 270 kW dell’edizione scorsa. Il risparmio energetico è stato reso possibile grazie all’utilizzo di ulteriori sorgenti luminose a led rispetto alle tradizionali lampade a incandescenza, a vantaggio sia della qualità dell’illuminazione, sia del risparmio energetico e della salvaguardia ambientale.
La mostra mette in risalto e riscalda, nei più freddi mesi dell’anno, le vie e le piazze torinesi conferendo loro un’atmosfera da fiaba, talvolta persino surreale. L’ultimo lavoro che entrato a far parte della collezione di Luci quest’anno è Migrazione (Climate change) del Maestro Piero GILARDI, direttore artistico del PAV, Centro sperimentale d’arte contemporanea. L’installazione, 12 sagome di pellicani sospesi all’interno della Galleria Subalpina, è stata realizzata dall’artista torinese nell’ambito di un progetto più ampio che ha l’ambizione di portale alla ribalta l’attualissimo tema delle grandi migrazioni animali imputabili al riscaldamento globale.
L’edizione di quest’anno ha visto allestite 25 opere, di cui 20 appartenenti alla raccolta di Luci d’Artista ed è stata caratterizzata da 14 Luci temporanee della collezione: Vele di Natale di Vasco ARE in via Lagrange – Ancora una volta di Valerio BERRUTI in via Accademia delle Scienze – Palle di neve di Enrica BORGHI in via Carlo Alberto – Volo su… di Francesco CASORATI in via Pietro Micca e via Cernaia – Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola DE MARIA in piazza San Carlo – Giardino Verticale, Giardino Barocco, Come se a Torino ci fosse il mare e La Maschera di Richi FERRERO in via Alfieri 6, Palazzo Valperga Galleani – Planetario di Carmelo GIAMMELLO in via Roma – Migrazione Piero GILARDI (nuova opera) in Galleria Subalpina; Illuminated Benches di Jeppe HEIN in piazza Carignano – Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi MAINOLFI in via Garibaldi; Vento solare di Luigi NERVO Porta Palatina – L’amore non fa rumore di Domenico Luca PANNOLI in piazza Bodoni – Palomar di Giulio PAOLINI in via Po – My noon di Tobias REHBERGER in piazza Palazzo di Città (accesa tutto il 2015 in omaggio al gemellaggio “Torino incontra Berlino”);
sei lavori permanenti (rimangono allestiti tutto l’anno ma non si accendono): Piccoli Spiriti Blu di Rebecca HORN al Monte dei Cappuccini – Il volo dei numeri di Mario MERZ sulla cupola della Mole Antonelliana – Amare le differenze di Michelangelo PISTOLETTO sull’Antica Tettoia dell’Orologio a Porta Palazzo – Luce fontana ruota di Gilberto ZORIO al Laghetto Italia ’61 – L’energia che unisce si espande nel blu di Marco GASTINI in Galleria Umberto I (Porta Palazzo) – Cultura=Capitale di Alfredo JAAR in piazza Carlo Alberto 3 (facciata Biblioteca Nazionale);
due ‘pezzi’ provenienti dalla collezione di Luci d’artista di Salerno, gemella campana e più giovane: Mosaico nato dall’estro di Erica BORGHI, posizionato in via Montebello e in via Verdi e Il Mito, opera di Lello FERRIGNO in via San Francesco d’Assisi;
tre progetti: Mattang Lucente. La rete celeste di Gaia – ideato da Ugo Locatelli per la curatela scientifica INAF–Istituto Nazionale di Astrofisica, Mariateresa Crosta e Davide Groppi per il lighting design – piazza (piazza Castello), Mai visti e Altre storie di ARTECO e Atelier dell’Errore in piazza IV marzo e Lumen Flumen a cura dell’Associazione Culturale Nomen Omen (facciata del Palazzo Servizi Sociali, Lungo Dora Savona).
Arrivederci al prossimo novembre!
Luci d’Artista è un progetto della Città di Torino realizzato da Teatro Regio e IREN Servizi e Innovazione, con il sostegno di IREN, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.