di Denalda Berisha e Gloria Barale, DAMS, Università di Torino
Ieri, domenica 31 maggio, quarta giornata del Torino jazz festival, ascoltiamo l’orchestra Cocò nella struttura di stile passages parigini, Galleria Subalpina, ospitati dal dehors del caffè storico Baratti &Milano.
Lucio Villani (voce e contrabbasso), accompagnato da Marco Maturo e Augusto Creni (alla chitarra) si presentano in stile parigino con il classico cappello di paglia “Panama”e completo nero. Suonano e cantano una breve introduzione in inglese, seguito poi da una modesta quanto breve presentazione. Riprendono poi in italiano, uno stile che ricorda gli anni ’40, con un alternarsi stimolante fra brani dolci e lenti e altri più vivaci e ballericci. Seguono nuovamente brani in inglese e poi in francese.
L’evento riunisce un pubblico particolarmente numeroso e di ogni età e i più audaci si esibiscono in coreografie di ballo improvvisate.
L’orchestra Cocò nasce dopo un incontro dei tre musicisti al festival internazionale Django Reinhardt a cui avevano partecipato come spettatori. Si conclude con “ Urka Urka tirulero” dal film Disney Robin Hood, accompagnato dal fischiettare del pubblico che richiede subito un bis, soddisfatto dalla famosa “cheek to cheek”. Bis che si è esteso per altri dieci minuti di musica.