L’edizione 2016 del Salone del Libro si annuncia nel segno delle “visioni”, ossia un filo conduttore che vuole dare spazio alle esperienze di chi ha la capacità di guardare lontano, di darsi e vincere sfide che sembrano impossibili, di lavorare per il futuro attuando progetti forti.
Per la città quest’importante evento culturale significa presenza di scrittori importanti, di novità editoriali e, soprattutto, riflessioni di grande spessore in una città che negli ultimi anni, grazie a un fortissimo investimento in cultura e alla valorizzazione delle più diverse forme artistiche ed espressive, si presenta sulla ribalta internazionale come una realtà attrattiva e accogliente, dove è sempre più desiderabile soggiornare, studiare, lavorare.
“Quella di quest’anno sarà l’edizione più ricca di sempre, con mille espositori tra cui anche 70 nuovi editori e un vastissimo programma culturale”. È quanto hanno raccontato oggi, alla conferenza stampa alla Fondazione Merz, il direttore Ernesto Ferrero e la presidente Giovanna Milella.
“Andiamo verso un Salone del Libro molto importante. In questo anno – ha detto il sindaco – abbiamo affrontato e sciolto le sue criticita. Riequilibrio finanziario, solidità societaria e certezza sul futuro: questi i tre assi su cui abbiamo lavorato. Grazie all’intenso lavoro svolto in questi mesi e alle scelte che abbiamo compiuto, abbiamo posto in sicurezza quest’importante evento che il mondo editoriale attende. L’edizione 2016 del Salone del Libro può quindi ripartire con slancio e, tra i tantissimi appuntamenti del Salone, voglio ricordare l’incontro “Le città del libro”.
Quest’anno non ci sarà un Paese Ospite d’onore, ma al suo posto un focus indagherà su realtà culturali che superano le rigide divisioni degli Stati nazionali. Al Salone del Libro la lente d’ingrandimento verrà posta sulla letteratura e la cultura araba, che dal Marocco all’Iraq offre un quadro quanto mai mosso e variegato, che aiuta a capire l’anima profonda e segreta di Paesi che pur affacciandosi sul nostro stesso mare rimangono poco conosciuti.
Fra i tanti ospiti internazionali segnaliamo Shirin Ebadi, la prima donna mussulmana a ricevere il Premio Nobel per la pace. Indomabile avvocato iraniano, si è sempre battuta per la difesa di donne e bambini dalle brutalità del regime. Nel suo libro:“Finché non saremo liberi” (Bompiani) racconta una storia di coraggio e di ribellione. Antoine Leiris è invece l’uomo che a Parigi ha perso la moglie nella strage del Bataclan. La sua lettera ai terroristi, Non avrete il mio odio, è diventata un libro edito da Il Corbaccio.