di Luisa Cicero
Ci sarà anche la Disfida del Bonét fra gli eventi che animeranno il calendario di CioccolaTò 2015, dal 20 al 29 novembre, in piazza San Carlo a Torino. Organizzata da Slow Food Piemonte – Valle D’Aosta, la gara culinaria per la preparazione del tradizionale dessert torinese vedrà competere accanto ai professionisti, anche semplici appassionati, che prepareranno la propria personale versione del tradizionale dolce piemontese al cucchiaio: un budino con cacao e amaretto ‘bagnato’ col rum, che spesso appare sulle tavole al termine del pranzo della domenica. Fra i partecipanti, Marina Varaldo e Livio Ramasso, vincitori della Disfida che si è tenuta recentemente a Chieri. Durante CioccolaTò sarà Leo Rieser Responsabile eventi di Slow Food Piemonte – Valle D’Aosta a presentare la Disfida del Bonét che si svolgerà domenica 22 novembre alle ore 18 in piazza San Carlo, al Polo Cioccolato, di fronte a una giuria tecnica composta da critici e giornalisti e una popolare. Organizzato con il patrocinio della Città di Torino, della Città Metropolitana di Torino, della Regione Piemonte, di Unioncamere Piemonte e della Camera di Commercio di Torino, CioccolaTò si avvale anche del contributo delle sezioni locali di alcune delle principali associazioni di categoria del territorio: un’occasione unica per gustare e per conoscere da vicino il Cibo degli Dei, per approfondire la tradizione cioccolatiera locale e per lasciarsi coinvolgere dalle tante iniziative proposte. Al termine bonèt sono attribuite due etimologie: secondo la prima, presa dal Vocabolario piemontese/italiano di Vittorio di Sant’Albino (1859), indica un cappello o berretto tondeggiante, la cui forma ricorda quella dello stampo di rame in cui si cuocevano i budini e i flan e che veniva chiamato bonèt ëd cusin-a cioè cappello da cucina, berretto del cuoco. Invece per l’interpretazione diffusa nelle Langhe, il nome richiama il cappello perché il dolce veniva servito alla fine del pasto ‘a cappello‘ di tutto il resto.