Nello sguardo dei bambini si può cogliere il futuro. Un immaginario straordinario raccontato dalla mostra “Ti insegno mi disegni. Gli occhi delle bambine e dei bambini guardano la città”, inaugurata questa mattina in sala Marmi a Palazzo Civico.
I piccoli, attraverso schizzi, carta pesta e creta parlano di sé stessi e della città in cui quotidianamente vivono con amici, compagni e le loro famiglie. Ecco allora la Mole, il simbolo del capoluogo piemontese, stilizzata in tanti modi quanti sono gli sguardi dei bambini che l’anno rappresentata. E poi la città congestiona dal traffico, la mongolfiera per vedere Torino dall’alto. Ma anche sedie “ludiche” trasformate utilizzando materiale di recupero in contenitori per giochi, per pescare, per cucinare, per fare le bolle.
L’allestimento è stato realizzato in occasione dell’arrivo a Torino di Amministratori e Dirigenti delle città di dieci Paesi europei, africani, nord e sud americani, che hanno aderito all’Associazione Internazionale Città Educative (Aice). Oggi e domani il Comitato esecutivo e l’Assemblea generale Aice si riuniscono a Palazzo Civico per programmare le linee d’azione dell’Associazione per i prossimi mesi. “Città migliori per un mondo migliore” è il claim dell’Associazione che si propone di scambiare, cooperare e progredire nello sviluppo delle azioni ispirate dalla Carta delle Città Educative, sottoscritta nel 1990 da Torino, insieme ad altre 60 città di tutto il mondo. Dal 2000 Torino è sede della Segreteria nazionale delle Città Educative Italiane.
La mostra testimonia l’attenzione della Città a un’educazione che mette al centro la creatività ed i talenti delle bambine e dei bambini di Torino. E’ la prima di una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di favorire la conoscenza reciproca tra i Servizi educativi comunali e la città di cui sono parte. E’ una straordinaria ricchezza culturale e sociale che in questi anni è stata messa a disposizione dei cittadini per assicurare alle bambine ed ai bambini le condizioni migliori in cui crescere. “Vogliamo lasciare traccia della presenza infantile invadendo con materiali, documentazioni e manufatti i luoghi pubblici della citta: biblioteche, uffici pubblici centrali e decentrati, ospedali” ha spiegato Mariagrazia Pellerino, assessora alle Politiche Educative della Città di Torino, inaugurando la mostra, insieme ai colleghi ospiti. “In quest’epoca che rende difficile per tutti noi immaginare con serenità il futuro – ha concluso Pellerino – ci sembra importante offrire ai cittadini le opere realizzate dalle bambine e dai bambini che sanno ancora vedere la bellezza nel domani”.
I Servizi educativi dell’infanzia accolgono, ogni giorno, oltre dodicimila bambini di età compresa tra i tre mesi e i sei anni in 56 nidi e 78 scuole d’Infanzia. Sono affiancati dai Centri di Cultura di ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile) che comprendere in un unico organismo i laboratori didattici e atelier organizzati in Centri di Cultura per l’Infanzia e l’Adolescenza. Ogni anno oltre ventimila bambini e bambine partecipano alle proposte presentate.